Il Decreto Ristori-bis estende la cancellazione della seconda rata IMU per l’anno 2020 ad ulteriori categorie di immobili, sostanzialmente dove si svolgono attività di vendita al dettaglio e servizi alla persona, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività esercitate e si trovino nei comuni delle aree con scenario di massima gravità e livello di rischio alto per emergenza Covid-19, individuate con ordinanze del Ministro della salute.
Proponiamo un ripasso delle agevolazioni
L’art. 5, del decreto legge D.L. 9 settembre 2020, n. 149, recante “Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese e giustizia, connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, cd. decreto “Ristori-bis”, estende la cancellazione della seconda rata IMU per l’anno 2020 ad ulteriori categorie di immobili.
Novità IMU introdotte dalla legge di Bilancio 2020

L’aliquota di base è pari allo 0,86 per cento, sostanzialmente la somma delle precedenti IMU e TASI, e può essere manovrata dai Comuni a determinate condizioni.
Sono introdotte modalità di pagamento telematiche.
Tra le principali innovazioni la riforma:
- ha concesso di dedurre completamente l’IMU sugli immobili strumentali già dal 2022, rimodulando le deduzioni per gli anni 2020 e 2021 (rispettivamente pari al 60 per cento)
- ha eliminato la possibilità di avere due abitazioni principali, una nel comune di residenza di ciascun coniuge;
- ha precisato che il diritto di abitazione assegnata al genitore affidatario è considerato un diritto reale ai soli fini dell’IMU;
- ha chiarito gli effetti tributari delle variazioni di rendita catastale (quelle intervenute in corso d’anno, a seguito di interventi edilizi sul fabbricato, producono effetti dalla data di ultimazione dei lavori, o, se antecedente, dalla data di utilizzo);
- ha precisato il valore delle aree fabbricabili (è quello venale al 1° gennaio ovvero dall’adozione degli strumenti urbani

