Molte sono le agevolazioni a favore dei contribuenti in regime forfetario, tanto ai fini degli adempimenti Iva quanto a quelli relativi alle imposte dirette. Attraverso utili esempi ci soffermiamo sulle prestazioni generiche rese nei confronti di soggetti esteri e sugli obblighi che ne derivano per i soggetti coinvolti.
Regime forfetario: aspetti generali
Prima di scendere in dettaglio sul tema delle prestazioni rese a non residenti da parte di sggetti in regime forfetario, soffermiamoci sulle caratteristiche di tale regime: l’adozione del regime forfetario comporta una serie di semplificazioni tanto ai fini Iva, quanto ai fini delle imposte dirette e, specificamente, come modalità operativa procedurale:
- non procedono ad addebitare l’Iva a titolo di rivalsa;
- non hanno diritto alla detrazione del tributo assolto, dovuto o addebitato sulle cosiddette operazioni passive (acquisti, anche intracomunitari, e importazioni);
e, quindi, in concreto non addebitano l’Iva in fattura ai propri clienti e non detraggono l’Iva sugli acquisti (e, quindi, non liquidano l’imposta, non la versano, non sono obbligati a presentare la dichiarazione annuale Iva), oltre a non annotare i corrispettivi, le fatture emesse e quelle ricevute.
Al riguardo, si ritiene opportuno rammentare che sulle fatture emesse deve risultare assolta l’imposta di bollo di € 2,00, se di entità superiore a € 77,47, tenendo presente che detto tributo si rende dovuto anche per le fatture-ricevute fiscali emesse (ex art. 2, comma 2, del D.M. 30 maro 1992, in quanto l’imposta di bollo si rende dovuta fin dall’origine – vedere risposta interpello Agenzia delle entrate n. 67/2020), mentre si devono