Decreto Marzo Cura Italia: misure economiche

Accenno alle prime varie misure che il Governo mette in campo per fronteggiare la gravissima crisi sia sanitaria che finanziaria.

Decreto Marzo Cura ItaliaDecreto marzo Cura Italia: misure economiche

Dopo diversi rinvii sono state finalmente approvate le norme tanto attese, il Decreto Legge giornalisticamente denominato decreto marzo cura Italia, contenente le varie misure che il Governo mette in campo per fronteggiare la gravissima crisi sia sanitaria che finanziaria.

Si precisa che il Decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – edizione straordinaria – di 17/3 (prima di mezzanotte): Decreto Legge 17/3/2020 n. 18

Decreto marzo Cura Italia suddiviso in cinque parti

Il Ministro dell’Economia prof. Roberto Gualtieri ha evidenziato i punti principali della norma, che si suddivide in cinque assi e prevede sostanzialmente una spesa complessiva di 25 miliardi di euro.

E’ stato ribadito che questo intervento è stato pensato per essere un primo scudo alle esigenze e che già si sta lavorando al “Decreto Aprile”.

 

Prima parte

La prima parte del Decreto Marzo cura Italia è dedicata al finanziamento del sistema sanitario e protezione civile, con un investimento di circa 3,5 miliardi.

 

Seconda parte

La seconda parte è dedicata al sostegno del reddito dei lavoratori, sia dipendenti che autonomi, con la previsione di circa 10 miliardi di spese.

Queste spese sono dedicate sostanzialmente agli ammortizzatori sociali, quali Cassa Integrazione Guadagni anche straordinaria, Fondo Integrazione Salariale, e contributi e vocher anche per gli autonomi.

Come già previsto nelle bozze del decreto circolate nei giorni precedenti la cassa integrazione si potrà chiedere per 9 settimane, e sarà a disposizione di tutte le aziende comprese quelle con anche un solo dipedente e verrà estesa a tutti i settori non coperti, compresi agricoltura e pesca, a eccezione del lavoro domestico.

Come da anticipazioni viene confermato il congedo parentale per 15 giorni o in alternativa si potranno ottenere voucher di 600 euro per baby sitter (la cifra sale a 1.000 euro per i medici, infermieri, operatori sanitari e ricercatori) e congedi parentali e permessi per i genitori di figli  minori di 12 anni, in considerazione della chiusura delle scuole (i permessi potranno essere di 15 giorni con garanzia del 50% della retribuzione) e maggiori tutele per i genitori di figli con handicap.

Vengono ampliati i permessi previsti dalla Legge 104 per i mesi di marzo e aprile; il periodo trascorso obbligatoriamente in quarantena viene equiparato alla malattia ma non valido per il periodo di comporto; confermata l’applicazione del reddito di cittadinanza e della NASPI.

Il decreto prevede una indennità di 600 euro per il mese di marzo (si vedrà poi il seguito nel decreto aprile), che non concorrerà alla formazione del reddito, a favore dei lavoratori autonomi e dei titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (anche verso societa e associazioni sportive dilettantistiche) iscritti alla Gestione separata INPS, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria.

L’indennità sarà erogata dall’INPS ma solo nei limiti degli importi stanziati e a seguito di presentazione di apposita istanza.

In merito ai professionisti iscritti nelle apposite Casse previdenziali saranno queste ultime ad intervenire.

 

La terza parte

La terza parte del decreto Marzo si occupa della liquidità del sistema del credito, nell’ottica di metetre le banche in condizione di esaudire le richieste di credito.

Decisa la sospensione del pagamento delle rate di mutui e prestiti attraverso il potenziamento delle varie forme di garanzia per il sistema bancario.

Prevista inoltre la sospensione per nove mesi del pagamento delle rate dei mutui sulla prima casa anche per lavoratori autonomi, subordinata alla presentazione di una autocertificazione con la quale si attesta di aver perso, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, oltre il 33% del proprio fatturato rispetto all’ultimo trimestre 2019.

Molto interessanti le norme di sostengo alle microimprese e quelle piccole e medie che avevano ottenuto prestiti o linee di credito, in quanto quelle accordate sino a revoca, e i finanziamenti accordati a fronte di anticipi su crediti, non possano essere revocati fino alla data del 30 settembre 2020. Alla stessa data sono rinviati i prestiti non rateali.

 

Il quarto pilastro del decreto marzo cura Italia

Il quarto pilastro del decreto si occupa dei contribuenti e in tal senso sono state confermate le proroghe del pagamento di tributi e contributi, per ora fino al 31 maggio; la sospensione vale per tutte le aziende al disotto dei 2 milioni di ricavi e per le filiere più colpite quali turismo, ristorazione, sport, cultura, trasporti, servizi educativi. Per le altre la scadenza è prorogata solo fino al 20 marzo.

 

Quinto asse

Il quinto pilastro si occupa più in generale del sostegno ai vari settori economici.

 

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Con altri interventi verranno analizzate tutte le varie norme introdotte dal Decreto marzo cura Italia, vedi sezione dedicata alle varie problematiche legate all’emergenza Corona virus

 

Commercialista Telematico

Martedì 17 marzo 2020