Vediamo come il Decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio per il 2020 incide sulla compensazione tra i crediti verso la P.A. ed i debiti fiscali del contribuente. Stante la lentezza con cui a volte la P.A. paga i propri debiti, la possibilità di compensazione può essere molto interessante per i contribuenti.
Compensazioni Debiti e Crediti verso P.A.
Debiti e crediti verso P.A.: le disposizioni di cui all’art. 12, comma 7-bis, del D.L. n. 145 del 23 dicembre 2013, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 9 del 21 febbraio 2014[1], si applicano anche nell’anno 2018 con le modalità previste dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 24 settembre 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 236 del 10 ottobre 2014, anche per gli anni 2019 e 2010, con riferimento ai carichi affidati agli agenti della riscossione entro il 31 ottobre 2019.
E’ questo il contenuto dell’art. 37, comma 1bis, del D.L. n. 124/2019, cd. Collegato fiscale, convertito, con modificazioni, in L. n. 15 del 19 dicembre 2019.
Il rinvio al D.M. del 24 settembre 2014 fa sì che vengono confermate le modalità applicate negli anni scorsi e contenute nei DD.MM. del 25 giugno 2012 e 19 ottobre 2012.
In pratica, le imprese e i lavoratori autonomi, che vantano crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, potranno compensarli con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo.
Debiti e crediti verso la P.A.: la regolamentazione delle compensazioni
Debiti e crediti verso P.A.: il Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze 25 giugno 2012, in G.U. n. 152 del 2 luglio 2012, ha fissato le modalità con le quali, a partire dal 1º gennaio 2011, i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti delle Regioni, degli Enti locali e degli Enti del Servizi