Bonus Renzi: da luglio 2020 più soldi in busta paga

Confermata definitivamente l’introduzione di novità per quanto riguarda il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti.
Il predetto taglio sarà possibile grazie a un aumento del Bonus Renzi (che viene portato fino a 100 euro) e ad un allargamento della platea dei beneficiari, che ora comprende i redditi fino a 40.000 euro.

Bonus Renzi: da luglio più soldi in busta pagaBonus Renzi: estensione e aumento del Bonus IRPEF

 

Il Consiglio dei ministri del 23 gennaio 2019 ha previsto una misura che, nelle intenzioni del Governo, dovrà essere in grado di riportare ad una maggiore equità le aliquote IRPEF; tale provvedimento, che sarà introdotto tramite un Decreto Legge approvato da parte del Consiglio dei Ministri, prevede lo stanziamento di risorse per 3 miliardi di euro per l’anno 2020, e 5 miliardi di euro per l’anno 2021 nel “Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti”. Tali risorse verranno utilizzate per incrementare il cosiddetto Bonus Renzi da luglio 2020, ossia aumentando il bonus IRPEF di 80 euro che viene erogato in busta paga ai lavoratori dipendenti, e per estendere la platea di beneficiari.

Vediamo meglio le novità.

 

Bonus Renzi fino al 30 giugno 2020

 

Il Bonus Renzi, nella sua versione attuale, prevede che un soggetto lavoratore dipendente con un reddito compreso tra 8.170 euro e 26.600 euro possa accedere ad un aumento in busta paga, a titolo di bonus IRPEF, fino a 960 euro annuali (80 euro mensili).

Si prevede però un meccanismo di “décalage” per i redditi compresi tra 24.600 e 26.600 euro: tale meccanismo prevede una somma a titolo di bonus IRPEF sempre più bassa man mano che il reddito si avvicina a 26.600 euro.

 

Bonus Renzi da luglio 2020: cosa cambia

 

Fino ad ora il Bonus Renzi è stato concesso a quei lavoratori che hanno uno stipendio compreso tra 8.170 e 26.600 euro (i quali possono quindi godere di un incremento dell’importo della busta paga che può arrivare fino a 960 euro annuali).

Le misure previste dal Governo per il taglio del cuneo fiscale non prevedono cambiamenti nel meccanismo di corresponsione del Bonus Renzi, ma comportano novità di non poco conto con riferimento a:
 

  • estensione della platea dei beneficiari, che passa da 11,7 a 16 milioni di lavoratori. Ciò perché il “range” entro il quale il beneficio IRPEF è corrisposto riguarda ora i redditi fino a 40.000 euro;
     
  • aumento dell’importo corrisposto, che arriva ora fino a 100 euro mensili anziché 80 euro netti al mese.

 

Bonus Renzi a partire dal 1° luglio 2020: i lavoratori dipendenti con uno stipendio compreso tra 8.175 euro e 40.000 euro potranno ottenere un bonus in busta paga che può arrivare fino a 100 euro mensili.

Questo taglio del cuneo fiscale avrà effetti di notevole importanza per la platea dei lavoratori dipendenti con un reddito entro i 40.000 euro, i quali vedranno aumentare l’importo ricevuto mensilmente insieme allo stipendio.

Come già anticipato il beneficio sarà “fino a” 100 euro mensili, e non “di” 100 euro mensili: questo perché è previsto anche in questo caso un “meccanismo di décalage”, che è valido per i redditi compresi tra 28.000 e 40.000 euro.

 

I nuovi importi corrisposti in busta paga

 

A partire dal 1° luglio 2020 i soggetti che hanno un reddito compreso tra 8.170 e 40.000 euro percepiranno in busta paga una somma che può arrivare fino a 100 euro mensili, così spettanti:

  • reddito inferiore a 8.174 euro (cd. “incapienti”): bonus non spettante;
     
  • reddito compreso tra 8.174 e 28.000 euro: 100 euro in busta paga;
     
  • reddito compreso tra 28.000 e 40.000 euro: somma soggetta al meccanismo di décalage, per cui il bonus diminuisce all’avvicinarsi della soglia dei 40.000 euro;
     
  • reddito superiore a 40.000 euro: bonus non spettante.

 

Gli aumenti da luglio 2020

 

La novità introdotta dal Governo non comporta però che i redditi compresi ad esempio tra 8.174 e 28.000 euro riceveranno ulteriori 100 euro, in quanto a partire da luglio l’aumento effettivo in busta paga sarà maggiore per chi finora è rimasto escluso dalla corresponsione del Bonus Renzi:
 

  • i redditi compresi tra 8.174 euro e 28.000 euro, riceveranno dal 1° luglio 100 euro in busta paga, ma bisogna fare una distinzione tenendo conto dei precedenti limiti. Infatti:
     

    • chi ha un reddito compreso tra 8.174 e 24.600 euro, vedrà aumentare il bonus di 20 euro effettivi (fino a raggiungere i 100 euro mensili);
       
    • chi ha un reddito compreso tra 24.600 euro e 26.600 euro (soggetti che secondo le attuali regole “scontano” il meccanismo di décalage, ossia una diminuzione del bonus all’avvicinamento al reddito di 26.600 euro), vedranno aumentare l’importo corrisposto in busta paga di un importo compreso tra 0 e 100 euro a seconda del reddito personale;
       
    • chi ha un reddito compreso tra 26.600 e 28.000 euro, vedrà un aumento effettivo in busta paga rispetto al passato di ben 100 euro;
       
  • i redditi compresi tra 28.000 e 40.000 euro vedranno ora l’introduzione di una detrazione fiscale che prevede due diverse soglie:
     

    • per i redditi compresi tra 28.000 e 35.000 euro si introduce invece una detrazione fiscale equivalente che decresce fino ad arrivare al valore di 80 euro in corrispondenza di un reddito di 35.000 euro lordi;
       
    • per i redditi compresi tra 35.000 e 40.000 euro l’importo del beneficio continua a decrescere fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro di reddito (ciò significa che un soggetto che ha un reddito molto vicino ai 40.000 euro lordi annui, verosimilmente riceverà un importo minimo in aumento della propria busta paga).

 

Nessuna novità per gli “incapienti”

 

Il Bonus Renzi, come noto, agisce sull’IRPEF, motivo per cui non è concesso qualora non ci sia alcuna imposta da versare: questo è il caso dei redditi inferiori a 8.174 euro, ossia i cosiddetti “redditi incapienti”.

Tale platea di soggetti, pur se lavoratori dipendenti, continuano a rimanere esclusi dall’erogazione di qualsivoglia tipologia di bonus IRPEF, anche a seguito del taglio al cuneo fiscale previsto da parte del Consiglio dei Ministri del 23 gennaio 2020.

 

A cura di Antonella Madia

Martedì 28 gennaio 2020