Cambiano le regole in materia di dichiarazioni d’intento a seguito delle significative novità introdotte durante la conversione in legge del Decreto Crescita, che dispone dal 2020 nuove norme che semplificano gli adempimenti connessi alle fatture emesse nei confronti degli esportatori abituali
Le regole IVA cambiano in materia di dichiarazioni d’intento grazie alle novità significative introdotte durante la conversione in legge del Decreto Crescita che dispone dal 2020 nuove norme che “semplificano” gli adempimenti connessi alle fatture nei confronti degli esportatori abituali.
A dettare le novità ci pensa l’articolo 12-septies, introdotto in sede referente, durante la conversione nella Legge n.58/2019 del Decreto Crescita, ovvero il DL 34/2019.
La novella legislativa prevede dal 1 gennaio 2020 una semplificazione procedurale e al contempo abroga previsioni superate nel tempo, in ragione del succedersi di interventi normativi che hanno precedentemente interessato le diverse disposizioni, anche in materia di acquisti o importazioni senza applicazione della imposta.
Le novità riguardano specificatamente :
– i soggetti esportatori abituali, per i quali sono stati snelliti gli adempimenti a loro carico, tra cui l’obbligo di consegnare ai propri fornitori le dichiarazioni d’intento con la ricevuta di relativa presentazione all’Agenzia delle entrate;
– i loro fornitori (cedenti o prestatori), per i quali si semplificano le operazioni da porre in essere e, tra l’altro, se da un lato viene eliminato l’obbligo di riepilogare nelle proprie dichiarazioni annuali IVA i dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute, dall’altro egli dovrà indicare nella fattura o dichiarazione d’importazione gli estremi del protocollo telematico.
Per avere un quadro esaustivo di cosa cambia dal prossimo 1 gennaio 2020 occorre partire dall’attuale disciplina in materia.