La Corte di Cassazione ha recentemente chiarito alcuni rilevanti aspetti in tema di deducibilità delle spese per migliorie su beni non di proprietà, utilizzati in leasing.
In questo articolo analizziamo il diverso trattamento che possono avere le spese di manutenzione e miglioramento sui beni in leasing dal punto di vista dei Principi Contabili e del TUIR, puntando il mouse sulle regole che definiscono il reddito d’impresa
La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 19161 del 17/7/2019, ha chiarito alcuni rilevanti aspetti in tema di deducibilità delle spese su beni non di proprietà, in leasing.
Il caso
Nel caso di specie, l’Agenzia delle Entrate aveva notificato alla società contribuente un avviso di accertamento, con il quale veniva richiesta una maggiore Ires, Irap e Iva.
Avverso tale atto impositivo aveva proposto ricorso la contribuente dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Udine, che lo aveva parzialmente accolto.
L’Amministrazione finanziaria aveva quindi proposto appello principale e la società contribuente appello incidentale.
La Commissione Tributaria Regionale aveva accolto parzialmente sia l’appello principale dell’Agenzia che quello incidentale della contribuente.
In particolare, la CTR aveva accolto l’appello principale su una questione di recupero di spese inerenti ad un evento, di spese inerenti a prestazioni alberghiere rese nei confronti di clienti e consulenti e su una questione di ammortamento anticipato.
I giudici di secondo grado avevano poi accolto, altresì, l’appello incidentale relativo alla detrazione Iva, confermando per il resto la sentenza di primo grado.
La società contribuente proponeva infine ricorso per cassazione, censurando la sentenza, pe