Il legislatore aveva previsto la sostituzione degli studi di settore con i nuovi indicatori di affidabilità. Con l’approvazione degli ultimi modelli ISA (n. 106) è iniziato il nuovo regime che vedrà la propria consacrazione ed uscita di scena degli studi di settore con la prossima dichiarazione dei redditi. In precedenza, a marzo 2018, erano stati già approvati i primi 69 indici sintetici di affidabilità
Il legislatore ha previsto la sostituzione degli studi di settore entro la fine del 2018 con i nuovi indicatori di affidabilità (ISA).
Con l’emanazione del D.M. 28/12/2018 (G.U. n. 3/01/2019) del Ministro dell’economia, come previsto dall’art. 9-bis del D.L. n.50/2017, sono stati approvati gli ultimi modelli ISA (n. 106) è iniziata il nuovo regime che vedrà la propria consacrazione ed uscita di scena degli studi di settore con la prossima dichiarazione dei redditi. In precedenza, con D.M. 23 marzo 2018, erano stati già approvati i primi 69 indici sintetici di affidabilità.
Con gli ultimi 106 indicatori approvati si conclude, quindi, il percorso già avviato nel 2017 con l’elaborazione dei primi 69 indici sintetici di affidabilità fiscale. In totale, quindi, saranno 175 gli indicatori (divisi in cinque aree: commercio, servizi, professioni, manifatture e agricoltura che subentreranno a studi di settore e parametri.
Nell’art. 1 del decreto ministeriale sono classificati i 106 modelli ISA, mentre all’art. 2 sono indicate le categorie di contribuenti a cui non si applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale.
L’art. 3 del decreto prevede che il