Sul valore dello scudo fiscale

di Giovambattista Palumbo

Pubblicato il 31 maggio 2018

Lo scudo fiscale ha valore di fronte ad atti che derivano da reati tributari? Analizziamo un caso per cui gli esiti di un processo penale e di quello tributario possono essere differenti

La Commissione Tributaria Provinciale di Firenze, con la sentenza n. 417/5/17 del 6.4.2017, ha affrontato una questione piuttosto controversa.

Nel caso di specie l'Ufficio sosteneva che lo scudo fiscale presentato nel 2009 sarebbe stato inefficace in quanto i capitali scudati derivavano da una pluralità di reati.

E pertanto, ai sensi dell'art. 17, comma 2-bis, del D.L. 350/2001, si rendeva irrogabile la sanzione del 100% dei capitali oggetto di emersione.

La suddetta sanzione, del resto, veniva applicata per l'intero ed in via autonoma nei confronti di ciascuno di coloro che aveva concorso nell’illecito e per i quali, essendo persone imputate nel procedimento penale pendente innanzi al Tribunale di Firenze per riciclaggio delle somme derivanti dai reati di truffa ai danni dello Stato, frode fiscale e corruzione, trovava applicazione, ad avviso dell’Ufficio, l'art. 9 del D.Lgs. 472/1997 sul concorso di persone.

I contribuenti proponevano quindi ricorso avverso il provvedimento di irrogazione sanzioni notificato dall'Agenzia delle Entrate, eccependo, tra le altre, l'illegittima applicazione retroattiva della sanzione ex art.13-bis D.L. 78/2009, la decadenza dell'Ufficio dal potere di irrogar