Caos spesometro: le lettere dei lettori

pubblichiamo due lettere dedicate al caos spesomentro: i problemi di un imprenditore (lo spesometro si abbatte anche sulle imprese) ed il dramma che stanno vivendo gli studi professionali

Commercialista Telematico - spesometroIl caos spesometro per un imprenditore (trovi tutti gli approfondimenti nell’apposita sezione dedicata allo spesometro)

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Buongiorno Commercialista Telematico,

ho letto volentieri il suo articolo odierno in tema di spesometro e concordo pienamente con quanto afferma.

Sono anche io uno dei tanti imprenditori alle prese con l’elaborazione dei dati da inviare (se mai ci riuscirò) tramite il canale Fatture e Corrispettivi.

Sono anni che mi domando quale sia effettivamente l’utilità dello strumento dal momento che le controparti coinvolte (cedente ed acquirente) si affannano a dichiarare operazioni che già transitano nei propri registri iva, libro giornale, dichiarazione Iva, ecc…

Mi chiedo anche come si riesca a gestire un’enorme mole di dati come questa, anche in funzione del fatto che di anno in anno l’adempimento subisce modifiche continue tali, a mio avviso, da rendere impossibile dei confronti tra un anno e l’altro.

Tanto per citare un esempio, una ditta consociata ha ricevuto un avviso di accertamento in merito al modello polivalente del 2013 perchè risultava un’incoerenza tra quanto dichiarato dalla ditta consociata e da noi.

La spiegazione? E’ presto detta: le fatture da essa emesse erano da noi registrate come fatture da ricevere l’anno successivo. Mancando il campo numero fattura e data fattura fornitore nel modello polivalente è normale che si generino tali incoerenze. Chissà quanti altri si saranno trovati nella mia situazione.

E’ questo lo scopo dello Spesometro?

Mi rendo conto che domandarsi che senso abbia tutto questo è un po’ come chiedersi cosa ci sia all’interno di un buco nero nello spazio… solo ipotesi, nessuna certezza.

Voglio aggiungere al mio sfogo anche i disagi di chi come me si trova alle prese con le modifiche da fare ai programmi, dopo che i programmatori sono impazziti per aggiornarceli (rendendosi quasi irreperibili al telefono e alle mail pur di sfruttare ogni secondo a loro disposizione). L’anno scorso le operazioni già dichiarate in Intrastat andavano escluse sallo spesometro, quindi per ogni cliente e fornitore si doveva mettere una “N” nel campo apposito in anagrafica, lanciare la stampa e controllare di non averne dimenticato qualcuno. Adesso devo ripassarle nuovamente per cambiare la “N” in una “S” perche quest’anno dobbiamo dichiarare il dichiarato (e anche il dichiarato del dichiarato).

Devo ripassare tutti gli assoggettamenti fiscali per abbinare i vari codici natura (N1, N2…), creare nuove causali di registrazione per alcune operazioni soggette a reverse charge per adeguarmi alle richieste del fisco, modificare le registrazioni già fatte inserendo le nuove causali…

Ma attenzione a non commettere errori! Guai!

Lettera firmata

 

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Il Caos Spesometro per i professionisti

Ci siamo già lamentati più volte dell’enorme mole di dati richiesti ai contribuenti esprimendo il forte disagio

per l’impegno che la raccolta e l’elaborazione degli stessi causa ai nostri uffici ed a quelli dei clienti.

Ogni giorno, per lo spesometro in scadenza al 28 di settembre 2017, emergono nuove problematiche di elaborazione, nuovi chiarimenti e conseguenti nuovi aggiornamenti del software.

E doveva essere un “onere assolutamente sopportabile” secondo l’ex Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Il colpo di teatro, però, è arrivato nel fine settimana, quando il sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate deputato a ricevere il sudato lavoro dei nostri studi è andato in Tilt come i vecchi flipper.

L’Agenzia delle Entrate con un comunicato del 25 settembre 2017 informa che il “servizio web ‘Fatture e Corrispettivi’, temporaneamente sospeso dalla serata del 22 settembre scorso, sarà nuovamente disponibile agli

utenti entro domani, martedì 26” e che “saranno ritenute tempestive le comunicazioni relative ai dati delle fatture presentate entro il 5 ottobre 2017”.

Troppo poco! E soprattutto inefficace, una scadenza posta per legge la si modifica con una legge non con comunicato stampa. La promessa di “non applicare le sanzioni” per invii effettuati entro 15 giorni dall’originaria scadenza introduce, per altro, una discrezionalità nell’operato dei funzionari degli Uffici dell’Agenzia che non gli è consentita.

Intervenga il legislatore!

Le semplificazioni sono sempre promesse, le complicazioni sono, invece, sempre una quotidiana realtà!

Il Presidente Stefano Giraldi

ASSOCIAZIONE DEI COMMERCIALISTI DEL CIRCONDARIO EMPOLESE VALDELSA