Cos’è e come funziona la Centrale Rischi di Banca d’Italia?

Tutti, almeno una volta, abbiamo sentito parlare della Centrale Rischi di Banca d’Italia, ma spesso non conosciamo quali dati contenga effettivamente il documento.
In questo articolo illustriamo quali sono i dati contenuti nella Centrale Rischi e quale può essere il momento opportuno per farne richiesta.

Informazione Bancaria e Riciclaggio Commercialista Telematico

Tutti almeno una volta abbiamo sentito parlare della Centrale Rischi Banca d’Italia, ma se non abbiamo avuto particolari problemi, poi non abbiamo approfondito l’argomento.

Infatti gli unici imprenditori con cui ho avuto contatto che conoscevano bene la Centrale Rischi, avevano avuto problemi finanziari e quindi in quell’occasione avevano deciso di conoscerla a fondo.

La Centrale Rischi è infatti percepita come uno strumento ad utilizzo “esclusivo” delle banche, non consultabile da parte del cliente.

Ma cos’è la Centrale Rischi Banca d’Italia?

centrale rischi banca d'italiaE’ un archivio gestito direttamente da Banca d’Italia, che raccoglie i dati relativi all’indebitamento della clientela nei confronti del sistema bancario.

E’ stata creata con l’obiettivo di migliorare la qualità del credito del sistema bancario ed accrescere cosi la stabilità del sistema creditizio.

Per le banche è uno strumento di vitale importanza, in quanto costituisce elemento “oggettivo” di valutazione della situazione finanziaria del cliente.

Le informazioni sono aggiornate mensilmente, ma in occasione di particolari eventi vengono aggiornate entro alcuni giorni.

La Centrale Rischi incide fino al 70% nelle valutazioni effettuate dalle banche relativamente alla concessione, conferma o revoca degli affidamenti.

Come vengono alimentati i dati nell’archivio Centrale Rischi?

Sono le banche stesse ad alimentare la Centrale Rischi, inviando mensilmente le informazioni a Banca d’Italia.

In Centrale Rischi però segnalano solo le banche che hanno un rischio superiore a 30.000 euro nei confronti dell’interessato (sia esso persona fisica o azienda).

Non vi è nessun limite invece per la segnalazione degli importi a sofferenza e per il giro a perdita di posizioni già a sofferenza.

Vediamo alcuni esempi relativi all’azienda xyz spa, affidata da una banca come segue:

  • Caso A: Fido di c/c € 10.000 – la banca non segnala
  • Caso B: Fido di c/c € 50.000 – la banca segnala
  • Caso C: Fido c/c € 10.000 e castelletto sbf € 25.000 – la banca segnala
  • Caso D: Posizione a sofferenza per € 1.500 – la banca segnala

I dati mensili riportati in centrale rischi fanno sempre riferimento all’ultimo giorno del mese.

 

Lo schema qui sopra riepiloga il flusso di informazioni relative ai dati in Centrale Rischi al 30 settembre 2016.

Banca d’Italia deve rendere disponibili i dati entro il 10 del secondo mese successivo, ma il servizio è molto efficiente e di fatto i dati sono disponibili già i primi giorni del mese.

Entro il 10 novembre pertanto Banca d’Italia:

  • Invia un flusso di ritorno dei dati aggregati alle varie banche segnalanti
  • Rende disponibili i dati alla clientela che ne faccia richiesta (basta inoltrare una semplice PEC a Banca d’Italia)
  • Rende disponibili le informazioni anche alle banche che chiedono di accedere ai dati di nuova clientela (previo consenso dell’interessato), in occasione di una nuova richiesta di affidamento.

Come avrai potuto notare i dati in CR hanno un ritardo rispetto alla data della nostra richiesta: il consiglio pratico è quello di effettuare le richieste sempre all’inizio del mese, in questo modo limiterai il ritardo dei dati a poco più di 30 giorni.

 

Leggi anche Cosa (non) è la Centrale Rischi >>

 

5 dicembre 2016

A cura di Marco Damiani

 

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