La Corte di Cassazione (con la sentenza della Sez. Penale III, n. 35527 del 26-08-2016) si è pronunciata in merito alla legittimità del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, disposto dal giudice per l’intero importo dell’illecito profitto derivante dal reato di omessa dichiarazione (art. 5 del D.Lgs. n. 74/2000), nei confronti di uno dei concorrenti nel reato, senza procedere alla ripartizione in ordine alla quota astrattamente riferibile ad ogni singolo correo.
In merito alla natura dell’istituto della confisca per equivalente (ora prevista in materia tributaria dall’art. 12 bis del D.Lgs. n. 74/2000, introdotto dall’art. 10, c. 1, D.Lgs. 24 settembre 2015, n. 158 ed in precedenza disciplinato dall’art. 322-ter c.p.) la Suprema Corte, non sempre omogenea sullo specifico punto, afferma che è legittimo il sequestro preventivo, funzionale alla confisca, eseguito per l'intero importo del prezzo o profitto del reato nei confronti di un concorrente del delitto – nonostante le somme illecite siano state incamerate in tutto o