La Corte di Cassazione (con la sentenza n. 18445 del 21 settembre 2016) ha avuto, appena di recente, occasione per formulare una nuova pronuncia sul rapporto tra sanatorie per liti pendenti e abuso del processo ovvero sull’ uso strumentale del processo in funzione dell’accesso a tal tipo di beneficio.
Il caso di specie riguardava un contribuente che impugnava tempestivamente (nel 2001 , cioè ben prima, della legge di condono) degli avvisi di accertamento senza provvedere al deposito dei ricorsi presso la CTP adita; il presidente di questa sanciva conseguentemente l’inammissibilità dei ricorsi e, a seguito di tale declaratoria, la contribuente proponeva altrettanti reclami, ancor successivamente rigettati, nel marzo 2003, con le puntuali decisioni della CTP competente .
Alla Corte veniva chiesto di esaminare, se al fine della condonabilità prevista dalla L. n. 289 del 2002, art. …
Abuso del processo per accedere alla sanatoria delle liti pendenti: l’indirizzo della Cassazione
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