La compilazione del quadro A degli studi di settore

la compilazione del quadro A degli studi di settore dedicato alle persoe addette all’attività può generare dubbi per le tante casistiche che devono essere trattate: i soci, i dipendenti, gli amministratori, i collaboratori… a seguito delle tante richieste dei nostri lettori proponiamo una guida per Unico 2016

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Come noto nel quadro A del modello studi di settore vanno indicate le informazioni relative al personale che presta servizio nell’attività, con riferimento ai lavoratori dipendenti e ai soggetti che prestano la propria attività ad altro titolo (familiari, amministratori, associati in partecipazione).

Lo scopo dello studio di settore è quello di valutare l’apporto ai ricavi da parte di tutti i soggetti che prestano la propria opera nell’attività, a prescindere dal tipo di rapporto di lavoro instaurato .

 

Novità per il periodo 2015: si segnala la semplificazione del quadro A “Personale addetto all’attività” che ha portato ad una maggiore uniformità dei righi da compilare. Le differenze sostanziali sono le seguenti:

a) le informazioni in precedenza richieste nei righi A02 “Quadri”, A03 “Impiegati”, A04 “Operai generici”, A05 “Operai specializzati”, sono confluite nel nuovo rigo A01 “Dipendenti a tempo pieno”;

b) le informazioni in precedenza richieste nei righi A06 “Dipendenti a tempo parziale, assunti con contratto di lavoro intermittente, di lavoro ripartito” e A08 “Assunti con contratto di inserimento, a termine, lavoranti a domicilio, personale con contratto di somministrazione lavoro”, sono confluite nel nuovo rigo A02 “Dipendenti a tempo parziale, assunti con contratto di lavoro intermittente, di lavoro ripartito, con contratto di inserimento, a termine, lavoranti a domicilio, personale con contratto di somministrazione di lavoro”;

c) in alcuni studi di settore debutta invece il nuovo rigo A12 Giornate di sospensione, C.I.G e simili del personale dipendente” mentre il quadro A presente negli studi di settore con doppi elementi contabili (quadri F e G) è stato sdoppiato e prevede un “quadro A IMPRESA” ed un “quadro A “LAVORO AUTONOMO”.

 

NUMERO DELLE GIORNATE DA INDICARE NEL QUADRO A

Le istruzioni alla compilazione del modello studi precisano che per determinare il “numero delle giornate retribuite” del personale addetto all’attività, si  deve fare riferimento ai modelli di denuncia Uniemens ovvero, in mancanza, ai registri o altra documentazione ; tale notizia è applicabile anche agli apprendisti (inclusi quelli con contratto a tempo parziale) e pertanto il numero complessivo delle giornate retribuite va desunto dalle denunce Uniemens (anche per tali soggetti il numero delle giornate retribuite va determinato applicando i criteri previsti per i dipendenti ossia, moltiplicando per 6 e dividendo per 100 il numero delle settimane utili).

 

DATI DA INDICARE NEL”QUADRO A “ MODELLO STUDI”

Nel modello in buona sostanza occorre indicare:

1 )Dati relativi ai dipendenti a tempo pieno: va indicato il numero complessivo delle giornate retribuite desumibili dalle denunce Uniemens seguendo la specifica classificazione: Dirigenti, Quadri, Impiegati e Operai generici

2) Dipendenti a tempo parziale, assunti con contratto di lavoro intermittente e ripartito: va indicato il numero complessivo delle giornate retribuite relativamente ai soli dipendenti a tempo parziale, anche se assunti  con contratto di inserimento o con contratto a termine o con contratto di lavoro intermittente o di lavoro ripartito conformemente a quanto comunicato all’INPS per il 2015 (il numero delle giornate va determinato moltiplicando per 6 e dividendo per 100 il numero complessivo delle settimane utili);

3) Apprendisti: va indicato il numero complessivo delle giornate retribuite degli apprendisti  (anche se a tempo parziale) desumibili dai modelli UNIEMENS  del  2015;

4) Lavoratori assunti con contratto di inserimento,a termine, a domicilio e personale con contratto di somministrazione lavoro: va indicato il numero complessivo delle giornate retribuite relative agli assunti a tempo pieno con contratto di inserimento ed ai dipendenti con contratto a termine e di lavoranti a domicilio, desumibile dai modelli Uniemens e l’ammontare complessivo delle giornate retribuite a soggetti che intrattengono contratti di somministrazione di lavoro (il calcolo per la somministrazione è da calcolarsi dividendo per 8 il numero complessivo di ore ordinarie lavorate desumibile dalle fatture rilasciate dalle agenzie di somministrazione);

5) Lavoratori a domicilio: va indicato il numero complessivo delle giornate retribuite relative ai lavoranti a domicilio desumibile dai modelli Uniemens;

6) Dati relativi al personale non dipendente Co.co.co. che opera in via prevalente nell’attività: va indicato il numero dei collaboratori coordinati e continuativi con occupazione prevalente nell’impresa al 31/12/2015;

7) Collaboratori coordinati e continuativi diversi da quelli di cui al rigo precedente: va indicato il numero dei collaboratori coordinati e continuativi (con o senza progetto) diversi da quelli indicati nel rigo precedente, ovvero coloro che  non hanno un’occupazione prevalente nell’impresa sempre in essere alla data del 31.12.2015;

8) Collaboratori familiari/Coniuge dell’azienda coniugale: va indicato il numero dei collaboratori dell’impresa familiare ovvero il coniuge dell’azienda coniugale non gestita in forma societaria;

9) Familiari diversi da quelli precedenti che prestano attività nell’impresa: va indicato il numero dei familiari che prestano la loro attività nell’impresa, diversi da quelli indicati nel rigo precedente (familiari coadiuvanti per i quali vengono versati i contributi previdenziali);

10) Associati in partecipazione: va indicato il numero degli associati in partecipazione e dei soggetti che partecipano agli utili dell’impresa in base a contratti di cointeressenza con apporto di opere e servizi, di cui all’art. 2554 del codice civile;

11) Soci Amministratori: va indicato il numero dei soci amministratori   indipendentemente dalla modalità di espletamento dell’opera (co.co.co., lavoro dipendente, altri rapporti);

12) Soci non amministratori: va indicato il numero dei soci non amministratori e non  devono essere indicati i soci che hanno percepito compensi derivanti da contratti di lavoro dipendente ovvero di collaborazione coordinata e continuativa;

13) Amministratori non soci: va indicato il numero degli amministratori non soci ovvero coloro che svolgono l’attività di amministratore derivante da apporto lavorativo (amministratori assunti con contratto di lavoro dipendente);

14) numero delle giornate retribuite e non effettivamente lavorate per effetto di provvedimenti di sospensione dell’attività lavorativa, come ad esempio il ricorso alla cassa integrazione guadagni (CIG o CIGS) o ad altri istituti assimilati: va riportato il numero delle giornate retribuite e non effettivamente lavorate a causa di provvedimenti di sospensione dell’attività (CIG/CIGS).

Nel caso in cui la sospensione dell’attività lavorativa non venga effettuata mediante la totale interruzione dell’attività stessa, ma attraverso una riduzione parziale,il computo delle ore di sospensione dovrà essere trasformato in giornate lavorative; nella compilazione  non devono essere computati i periodi di normale sospensione e/o interruzione dell’attività lavorativa, come, ad esempio, quelli dovuti per causa di malattia, infortunio professionale, maternità,…

 

ALTRE NOTIZIE UTILI AI FINI DELLA COMPILAZIONE DEL QUADRO A

– PERCENTUALE DI LAVORO PRESTATO: in relazione al personale non dipendente, ai fini della corretta compilazione degli studi, occorre indicare la percentuale complessiva dell’apporto di lavoro effettivamente prestato;

– CO.CO.CO., ASSOCIATI IN PARTECIPAZIONE E SOCI: vanno indicati solo se presenti al 31/12/2015;

– COLLABORATORI IMPRESA FAMILIARE: vanno comunque indicati anche se non presenti al 31/12/2015.

La percentuale da indicare deve essere coerente con quanto attestato dal titolare dell’impresa familiare circa la quota di reddito imputato a ciascun collaboratore e la qualità e quantità del lavoro prestato (secondo l’Agenzia delle Entrate è poco plausibile imputare al collaboratore un reddito per il 49% e indicare nel prospetto A  una sua partecipazione del 25% );

 

Nota: ad esempio, un’attività nella quale il titolare dell’impresa è affiancato da due collaboratori familiari, il primo dei quali svolge l’attività a tempo pieno e, il secondo, per la metà della giornata  lavorativa ed a giorni alterni, nel rigo in esame andrà riportato 125, risultante dalla somma di 100 e 25, percentuali di apporto di lavoro dei due collaboratori familiari.

 

– SOCIO O ASSOCIATO IN PARTECIPAZIONE: l’Agenzia delle entrate per i soci e gli associati in partecipazione che prestano la propria attività in maniera prevalente ritiene che la percentuale da indicare dovrebbe essere pari o almeno prossima al 100% ritenendo sempre incoerenti indicazioni delle predette percentuali non superiori al 50 %.

Da tale osservazione in presenza di socio/associato con occupazione prevalente che  non esercita un’altra attività la percentuale da indicare è del 100% (se si indicano percentuali inferiori è pertanto opportuno provare altre occupazioni con apposita documentazione).

Nel quadro A non vanno indicati i soci (di società di capitali o di persone) e gli associati in partecipazione che apportano esclusivamente capitale (a tale proposito le istruzioni agli studi di settore ribadiscono che non possono essere considerati soci di capitale coloro che sono soggetti ai contributi previdenziali – IVS o gestione separata – e/o INAIL per l’attività svolta nell’azienda).

 

7 settembre 2016

Celeste Vivenzi