IMU sui terreni agricoli dei Comuni non più montani

lunedì 26 gennaio i proprietari di terreni siti in comuni “ex montani” dovranno pagare l’IMU: le criticità di tale scadenza

Ulteriori sviluppi, tutt’altro che risolutivi, nell’intricata vicenda dell’IMU sui terreni agricoli dei Comuni non più montani, già del resto trattata in precedenti interventi nelle scorse settimane.

Il riferimento è alle contestazioni sorte in seguito all’emanazione del DM del 28 novembre 2014, che, ricordiamo, ha ridefinito l’ambito dei Comuni per i quali trova applicazione l’esenzione ai fini IMU sui terreni montani, dando attuazione al disposto dei commi 2 e 2-bis dell’articolo 22 del D.L. n. 66/2014, convertito dalla Legge n. 89/2014 (cosiddetto Decreto Irpef).

Si segnala infatti che nella camera di consiglio tenutasi nella giornata del 21 gennaio 2014 il TAR del Lazio ha deciso di non confermare la sospensione degli effetti del Decreto interministeriale del 28 novembre 2014, accordata lo scorso 22 dicembre 2014 dal suo presidente, Filoreto D’Agostino.

La decisione del TAR, che ancora deve essere tradotta in un provvedimento depositato in segreteria, ripristinerebbe pertanto l’originaria scadenza del 26 gennaio 2015 per il pagamento dell’imposta sollevando forti incognite in seno a contribuenti ed amministrazioni locali.

I giudici del TAR nella trattazione della questione hanno infatti ribadito le proprie critiche sul merito del DM del 28 novembre 2014, invitando il governo ad intervenire a riguardo, al fine di evitare la probabile prossima bocciatura del provvedimento.

Purtroppo i vincoli di bilancio posti in capo alla misura (si tratta infatti di entrate destinate alla copertura di spese già effettuate nel corso del 2014) limitano assai gli spazi di manovra del Governo, che a questo punto attende di conoscere il testo del provvedimento del TAR per decidere come muoversi.

Permane tuttavia lo stato di incertezza del contribuente, posto che, oltre a questo procedimento, un’altra richiesta (avanzata da alcuni Comuni siciliani) di sospensiva degli effetti del medesimo DM del 28 novembre 2014 era stata accolta dallo stesso TAR Lazio con Decreto n.126/2015, con data di trattazione fissata al prossimo 4 febbraio 2015.

Allo stato attuale si sottolineano le difficoltà oggettive dei contribuenti, affatto incentivati a procedere ad un pronto e spontaneo versamento di un’imposta che non si sa se ancora dovuta. Anche nel caso in cui esso abbia già adempiuto al pagamento del tributo, il contribuente potrebbe allo stesso modo essere teoricamente chiamato a rivedere i propri conteggi ovvero a richiedere il rimborso del tributo versato, nel caso in cui i prossimi interventi del Governo modifichino il meccanismo di calcolo ovvero il perimetro dei Comuni da considerare montani e a cui applicare l’esenzione IMU.

È altrettanto presumibile che il peso di queste incognite si scaricherà sulle finanze dei Comuni non più considerati montani dal DM del 28 novembre 2014, zavorrati da un taglio di complessivi 350 milioni di euro sulle loro spettanze per il 2014 a titolo di Fondo di solidarietà comunale, a fronte di entrate per le quali attualmente non vi è alcuna garanzia di effettivo incasso.

 

23 gennaio 2015

Fabio Federici