Il dividend washing: definizione e riferimenti normativi

Enciclopedia di diritto tributario: cos’è il dividend washing e per quali scopi (elusivi) viene applicato.

Il dividend washing è una particolare tecnica elusiva che si propone di sfruttare la diversità di regime fiscale applicabile a determinate tipologie reddituali, effettuata attraverso le società di gestione dei fondi comuni mobiliari, ovvero le società di investimento a capitale variabile.

Nella pratica, tale operazione consiste nell’imputare il reddito derivante dalla partecipazione in una società di capitali, in capo ad un soggetto che risulta avere un trattamento tributario agevolato rispetto al normale e legittimo percettore del reddito.

Tale sistema si sostanzia nel riuscire a far ottenere ai fondi comuni di investimento a capitale variabile (SICAV) il credito d’imposta sui dividendi, di cui non avrebbero avuto diritto in base al regime di tassazione loro imposto.

In questo caso il prezzo pattuito risulta essere comprensivo sia del valore nominale del titolo, sia del diritto a percepire il dividendo, sia del credito d’imposta.

Di fatto, il fondo comune, allo scopo di godere ugualmente del credito d’imposta sui dividendi percepiti, alienerebbe il titolo azionario, poco prima della distribuzione, ad una società di capitali che generalmente fa parte dello stesso gruppo.

Il valore della cessione sarebbe comprensivo del valore nominale del titolo, dell’ammontare dei dividendi di prossima percezione e del credito d’imposta risultante.

Una volta effettuata la distribuzione, la società di capitali rivenderebbe il titolo azionario al fondo, e il prezzo, questa volta, sarebbe dato esclusivamente dal valore nominale del titolo.

Il fondo a questo punto registrerebbe una plusvalenza mentre la società di capitali avrebbe una perdita su negoziazione del titolo ma avrebbe la possibilità di recuperarla contabilizzando nel conto economico il dividendo percepito e il credito d’imposta. Inoltre, la plusvalenza assunta dal fondo non sarebbe tassata, in quanto il fondo non è soggetto ad imposizione sul reddito e lo stesso si sottrarrebbe alla ritenuta del 10% gravante sui dividendi percepiti dai fondi comuni stessi.

Quindi, nel dividend washing si era generalmente in presenza di una vendita e una rivendita effettuate tra un fondo comune di investimento ed una società commerciale.

Mediante tale operazione il fondo trasformava un dividendo soggetto a ritenuta a titolo d’imposta, che era in via di pagamento su un titolo in suo possesso, in una plusvalenza da negoziazione di titoli fiscalmente irrilevante, mentre la società incassava il dividendo, scomputava la ritenuta di acconto ed il credito di imposta ed imputava al conto economico una minusvalenza da negoziazione.

 

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Riferimenti normativi sul dividend washing:

• art. 7 – bis, comma 1, lett. a), del D.L. 9 settembre 1992 n. 372, convertito nella legge 5 novembre 1992 n. 429;

• delibera SECIT del 16 aprile 1993 n. 39;

• circolare n. 87/E del 27 dicembre 2002;

• circolare n. 39/2007.

 

Giugno 2010

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