In relazione al trattamento contabile delle spese incrementative su beni strumentali è utile verificare se le spese stesse possano o no essere portate ad incremento del valore del bene dando luogo, con esso, alla rilevazione di una sola quota di ammortamento anziché due, una sul valore originario e una sulla spesa incrementativa.
Va innanzitutto rilevato che le spese incrementative non assumono autonoma rilevanza rispetto al bene a cui si riferiscono e pertanto il computo delle quote di ammortamento deve avvenire in modo unitario e indistinto, per quanto riguarda sia il costo su cui calcolare le quote, sia la determinazione dei coefficienti di ammortamento e le relative modalità di applicazione.
Pertanto:
- la base di commisurazione delle quote stesse è determinata in modo unitario sommando al costo originario le spese incrementative capitalizzate;
- il coefficiente di ammortamento e’ quello relativo al bene al quale sono riferibili le spese incrementative.
Ipotizzando, ad esempio, che la Società nell’esercizio <n> possieda un impianto del costo di euro 1.000, che risulta essere completamente ammortizzato.
Il coefficiente di ammortamento tabellare dell’impianto e’ pari al 15%.
Nell’esercizio <n> la Società sostiene costi per l’ammodernamento dell’impianto per euro 200, che contabilizza a incremento del valore dell’impianto.
Ne consegue che il valore delle attività e il relativo ammortamento sono i seguenti:
impianti (costo di acquisto) 1.000
costi capitalizzati per
ammodernamento 200
—–
valore complessivo dell’impianto 1.200
fondo ammortamento alla fine
dell’esercizio <n-1> 1.000
ammortamento dell’esercizio
<n> (15% su 1.200) 180
totale fondo di ammortamento
alla fine dell’esercizio <n> -1.180
——
residuo da ammortizzare alla
fine dell’esercizio <n> 20
Resta inteso che trattasi di spesa incrementativa ove la spesa che migliora la capacità produttiva del bene originario.
Febbraio 2006
a cura Dott. Giovanni Mocci