Le presunzioni rappresentano uno strumento centrale nell’accertamento tributario, in quanto consentono di ricostruire fatti economici e fiscali sulla base di elementi indiziari, con diversa forza probatoria a seconda della loro qualificazione. Nel settore delle locazioni, assumono un rilievo particolare nella determinazione del reddito imponibile e nel contrasto all’evasione, incidendo direttamente su obblighi dichiarativi e strategie difensive del contribuente.
Presunzioni fiscali e locazioni brevi: guida pratica all’accertamento tributario
Come è noto, le presunzioni, ai sensi dell’art. 2727 del codice civile, consistono in fatti o nozioni che, sebbene acquisiti o conosciuti, non forniscono alcuna diretta dimostrazione di situazioni o accadimenti, ma permettono comunque di risalire a questi attraverso un processo di logica consequenzialità, e pertanto, in punto di diritto, sono…
…“le conseguenze che la legge o il giudice trae da un fatto noto per risalire a un fatto ignorato”.
Le presunzioni nell’accertamento tributario
Nell’accertamento tributario il ricorso alla ricostruzione deduttiva basata sulle presunzioni è frequente, potendosi distinguere tra presunzioni legali (assolute o relative), “presunzioni qualificate” e presunzioni c.d. “semplicissime”. Diverse sono le caratteristiche di dette presunzioni e diversi sono i contesti in cui le stesse possono essere utilizzate, per esplicita previsione del legislatore.
Le presunzioni legali hanno una portata probatoria prestabilita dal legislatore e tale da invertire l’onere probatorio (c.d. presunzioni legali relative) o addirittura non prevedere possibilità di replica (c.d. presunzioni legali assolute).
Quanto alle presunzioni “qualificate”, le stesse devono essere munite dei parametri di “gravità, precisione e concordanza”, tali da poter far desumere “dai fatti noti” (appunto, gli elementi osservatati e posti a base del ragionamento deduttivo), il fatto ignoto