Nell’iter di conversione in legge del DL Milleproroghe 2025, il Senato non ha accolto gli emendamenti e le moratorie che miravano a posporre la decorrenza delle nuove misure sulle auto concesse in fringe benefit ai dipendenti, proroga data per “certa” fino al giorno precedente. Ecco le prospettive per le aziende.
Come abbiamo già avuto modo di affermare durante i webinar dedicati alla Legge di bilancio 2025, le nuove regole dei fringe benefit auto per il 2025 penalizzano significativamente le imprese che avevano già pianificato la propria strategia, con inevitabili ricadute negative anche in capo ai dipendenti cui il bene viene assegnato.
In sede di conversione del DL milleproroghe 2025 si era sperato in una approvazione di una moratoria, cosa che invece non è stata finalizzata. L’inaspettato inasprimento fiscale derivante dalle nuove metodologie di calcolo rappresenta dunque un serio vulnus alla certezza del diritto e alla pianificazione aziendale.
La stretta sui fringe benefit auto 2025
Questa modifica si inserisce in un quadro più ampio di politiche ambientali, in linea con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e con il Green Deal europeo che, seppur apprezzabile, comporta conseguenze rilevanti sul piano fiscale e gestionale per le imprese che ne