Senza il bonifico parlante, anche interventi reali e documentati rischiano di non dare accesso alla detrazione fiscale per lavori in casa. Una recente decisione chiarisce quanto sia essenziale rispettare le modalità di pagamento per non perdere il beneficio. Un caso concreto svela i dettagli da non trascurare.
Detrazione IRPEF e ristrutturazioni: l’obbligo del bonifico parlante
Il caso in Cassazione
La Corte di Cassazione (Sez. V Civile) ha confermato che la detrazione IRPEF per le ristrutturazioni edilizie ai sensi dell’art. 16‑bis TUIR è subordinata all’impiego del bonifico parlante.
Nel caso esaminato il contribuente aveva fruito di detrazioni per interventi di ristrutturazione su un immobile, eseguiti dalla madre, e poi ceduto al figlio.
L’Agenzia delle Entrate emetteva una cartella di pagamento per maggiori imposte IRPEF dovute sulla base di un controllo formale sulla dichiarazione relativa al periodo d’imposta 2015.
Il contribuente contestava che le spese erano state sostenute (in parte “in economia” dalla madre) e produceva alcune fatture, ma l’Amministrazione riteneva mancante il pagam