Nel 2025 cambiano le regole per i rimborsi spese dei lavoratori in trasferta: obbligo di tracciabilità solo per le spese sostenute in Italia, mentre all’estero resta la possibilità di usare il contante. Novità anche per i viaggi nel comune di lavoro. Un quadro complesso che impone attenzione per evitare sorprese fiscali e contributive.
Trasferte e rimborsi spese 2025: quando serve la tracciabilità
La Legge 30 dicembre 2024 n. 207 (Manovra 2025) ha contemplato all’articolo 1, comma 81, una serie di modifiche al Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) approvato con Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
In materia di indennità per le trasferte dei lavoratori dipendenti all’articolo 51, comma 5, del TUIR è aggiunto un ulteriore periodo in forza del quale i rimborsi delle spese per vitto, alloggio, viaggio e trasporto effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea, non concorrono a formare il reddito se i pagamenti sono eseguiti con strumenti tracciabili.
In sostanza, per fruire della non concorrenza al reddito di lavoro dipendente (e, altresì, al calcolo dei contributi previdenziali e assistenziali conto azienda e dipendente) il dipendente deve effettuare i pagamenti con mezzi diversi dal contante.
Il successivo Decreto Legge 17 giugno 2025, numero 84 [articolo 1, comma 1, lettera d)] ha modificato il suddetto periodo del comma 5 del TUIR aggiungendo che l’obbligo di tracc