Novità IVA per la cessione di oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione

L’arte torna protagonista con una novità fiscale che promette di dare nuovo slancio al mercato: una significativa riduzione dell’aliquota IVA punta a favorire la circolazione legale di opere d’arte, antiquariato e collezionismo, aprendo scenari interessanti per appassionati, operatori e collezionisti.

Storicamente, le opere d’arte hanno sempre goduto di aliquote ridotte, al fine di tutela e promozione del patrimonio artistico e culturale, incentivo alla circolazione delle opere d’arte, allineamento a politiche fiscali europee volte a facilitare il commercio di beni culturali.

Le cessioni di oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione hanno fino ad oggi scontato l’aliquota Iva del 10%, anche se tale regime agevolato valeva per le sole importazioni o le cessioni effettuate direttamente dagli autori delle opere ovvero dai loro eredi o legatari.

Tale eccezione era ed è assolutamente legittimata dalla normativa unionale.

 

La nuova  aliquota IVA ridotta per la cessione di opere d’arte

iva artePer tutte le cessioni effettuate (ai sensi del noto articolo 6 del decreto Iva) dal 1° luglio 2025, invece, per effetto dell’art. 9 del D.L. n. 95/25, si introduce l’aliquota IVA del 5%, aliquota che vale per la generalità delle cessioni di oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione, senza quindi la precedente (suddetta) limitazione.

Per le importazioni di oggetti d’arte, antiquariato o collezione, nulla cambia dunque, se non l’aliquota, la quale passa, come detto, dal 10% al 5%.
Per le cessioni “interne”, invece viene meno la condizione per cui l’aliquota ridotta risultava applicabile ai soli beni ceduti dagli autori delle opere, ovvero dai loro eredi o legatari.

L’aliquota ridotta è estesa a tutti gli acquisti intracomunitari di oggetti d’arte, antiquariato o collezione.

Alla norma così descritta sono applicate delle eccezioni; l’aliquota agevolata infatti può essere adottata “a condizione che non si applichi il regime speciale per i rivenditori di beni usati, di oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione” (regime del margine), previsto dal noto DL n. 41/95.

La modifica in commento altro non è se non il risultato dell’attuazione al disposto dall’art. 7 lett. e) della legge delega (L. 111/2023), il quale richiedeva al Governo di ridurre l’aliquota sulle importazioni di opere d’arte e di estendere l’aliquota ridotta a tutte le cessioni di oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione.

L’Italia è paese con enorme patrimonio artistico, sicché ha tutto l’interesse a facilitare la circolazione legale delle opere d’arte; aliquote ridotte possono infatti favorire l’emersione del mercato sommerso, sena dimenticare poi gli effetti potenziali su export/import e sulle fiere d’arte internazionali.

Una riduzione dell’aliquota IVA è quindi senz’altro da salutare con favore.

 

Danilo Sciuto

Martedì 8 Luglio 2025