In caso di successione, la legge presume l’esistenza di denaro, gioielli e mobili per il 10% dell’attivo ereditario. Ma cosa accade se sono presenti collezioni di valore? È sempre conveniente accettare la presunzione o conviene redigere un inventario? Tra regole, eccezioni e novità fiscali, ecco cosa valutare.
Collezioni in eredità e imposta di successione: come superare la presunzione fiscale
Come è noto, per l’imposta sulle successioni si applica una presunzione di presenza di denaro, gioielli e mobili del 10% sull’attivo ereditario.
Percentuale che si applica sulla eccedenza rispetto alle singole franchigie.
Esemplificazione: due figli, e successione per 2.500.000 euro. Il 10% si applica su 500.0000 (2.500.000 meno 1.000.000×2), e quindi presunzione di presenza di denaro, gioielli e mobili per euro 50.000, tassati con le aliquote della successione.
Ove fosse redatto un inventario, con i requisiti richiesti (artt.769 e seguenti del c.p.c.), si sarebbe soggetti al valore risultante dall’inventario stesso, sia se inferiore che superiore al 10%.
Deve trattarsi di beni situati presso le abitazioni private del de cuius; se situati altrove (caveaux e depositi v