La Cassazione chiarisce i confini del reato di indebita compensazione, includendo anche la compensazione orizzontale. Un’interpretazione che solleva questioni sulla distinzione tra tributi e contributi. Dove finisce l’uso lecito dello strumento e inizia l’abuso? Un’analisi che invita a riflettere.
La Corte di Cassazione, Sez. Penale, con la Sentenza n. 3374 del 28.1.2025, ha chiarito i presupposti in presenza dei quali è possibile incorrere nel reato di indebita compensazione ex art. 10-quater d.lgs. 10 marzo 2000, n. 74. Tale reato riguarda anche la compensazione orizzontale oltre a quella verticale
Il caso: reato di indebita compensazione orizzontale
Nel caso di specie, l’imputato ricorreva per cassazione avverso la sentenza con la quale la Corte di Appello aveva confermato la sentenza emessa dal giudice di primo grado, che aveva condannato il ricorrente per il reato di cui all’art. 10 quater comma 2 d.lgs. 74/2000, per gli anni di imposta 2016 e 2017, per aver utilizzato crediti Irap inesistenti in compensazione di debiti contributivi e previdenziali e disposto la confisca del profitto del reato ai sensi dell’art. 12 bis d.lgs. 74/2000 e, in subordine, la confisca per equivalente da eseguirsi su somme di danaro, titoli e immobili di proprietà del medesimo ricorrente.
L’imputato, pe