Per la bancarotta fraudolenta, il dolo può emergere da indizi come l’ammontare significativo delle somme distratte dai creditori. La Cassazione ha chiarito che, per configurare questo reato, non serve la consapevolezza dell’insolvenza dell’azienda, ma è sufficiente la volontà di utilizzare i fondi aziendali in modo diverso da quello previsto. Questa interpretazione apre nuove prospettive su come vengono valutate le intenzioni in casi di bancarotta. A volte, in queste situazioni, piccoli dettagli possano fare la differenza…
Il dolo necessario per la configurazione del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione può essere desunto dagli indici presuntivi delle condotte quali l’elevato ammontare delle somme sottratte alla loro destinazione di garanzia dei diritti dei creditori. Lo afferma la Corte di Cassazione.
Il caso: bancarotta fraudolenta per distrazione e dolo
Il caso di specie trae origine dalla sentenza emessa dalla Corte di Appello di che condannava l’imputato per il reato previsto dall’art. 223 L.F. (Bancarotta