Facciamo il punto sul decreto correttivo al concordato preventivo biennale che, oltre a tentare di rendere più attraente la proposta del Fisco, interviene anche su rottamazione e avvisi bonari.
Il decreto correttivo approvato dal Governo il 26 luglio scorso rende più appetibile il concordato, ma in realtà il contenuto del provvedimento è ben più ampio rispetto a quello che ci si poteva aspettare. Infatti, il decreto è intervenuto sulla rottamazione – quater, sugli avvisi bonari e sui termini di versamento.
Decreto correttivo del concordato fiscale
Il concordato preventivo biennale
La prima misura ha previsto l’introduzione di un meccanismo simile alla flat tax incrementale che dovrebbe rendere meno onerosa l’adesione al nuovo strumento di compliance.
La differenza, se positiva, tra il reddito concordato e quello dichiarato per l’anno 2023, sarà soggetto all’applicazione di un’imposta sostitutiva la cui aliquota è variabile a seconda del voto ottenuto con l’applicazione degli ISA.
L’aliquota è pari al 10 per cento per i contribuenti che hanno ottenuto un voto ISA pari a 8 o superiore; al 12 per cento per coloro il cui voto ISA è inferiore a 8, ma almeno pari a 6; al 15 per cento p