In talune occasioni si percepisce una certa preoccupazione verso l’intelligenza artificiale. Il timore è che possa sostituirsi alle attività umane e quindi che possa risultare un freno per l’occupazione. In realtà, non è così. Occorre un cambio di mentalità e di approccio nell’affrontare le varie attività economiche. È chiaro che talune mansioni sono destinate ad estinguersi – si noti, però, che questo storicamente è sempre accaduto – ma l’intelligenza artificiale, se sfruttata nel modo più consono, non può che valorizzare il capitale umano, anche nell’ottica della sostenibilità.
La tecnologia può sostituire completamente il capitale umano?
Davvero la “macchina” può sostituirsi alle attività umane in tutto è per tutto? Il capitale umano è quindi in pericolo? Non si può nascondere che la tecnologia, negli ultimi anni, ha fatto passi da giganti. L’intelligenza artificiale riesce ormai ad ottenere dei risultati sorprendenti, che poco tempo fa nemmeno si poteva immaginare.
Tuttavia, la tecnologia non è in grado di sostituire completamente l’umano, in particolare non può surrogare tutte le sue capacità cognitive (almeno per ora!).
La creatività, l’inventiva, l’imprevedibilità, l’emotività, l’agire fuori dagli schemi, sono (solo) alcune attitudini dell’umano che la tecnologia non può riprodurre.
Occorre un cambio di mentalità
Queste capacità umane vanno pertanto valorizzate, mentre vanno tralasciate le attività, specie quelle più ripetitive, che la tecnologia può port