Anatocismo, interessi da concordare

di Enzo Di Giacomo

Pubblicato il 4 novembre 2023

Si prende spunto da una recente decisione di legittimità per tornare sulla questione del divieto delle clausole anatocistiche inserite nei contratti stipulati con gli istituti di credito e che comunque devono essere concordate con il cliente.

Anatocismo: natura giuridica

anatocismo Con il termine anatocismo nel linguaggio bancario si intende la produzione di interessi da altri interessi (ad esempio il calcolo dell’interesse su un conto di deposito o calcolo dell’interesse passivo di un mutuo) resi produttivi anche se scaduti o non pagati, su un determinato capitale, la cosiddetta capitalizzazione degli interessi.

In ambito bancario simili interessi vengono definiti composti.interessi da anatocismo nei contratti di deposito bancario

L’anatocismo è disciplinato dall’art. 1283 codice civile il quale  stabilisce che:

“In mancanza di usi contrari, gli interessi scaduti possono produrre interessi solo dal giorno della domanda giudiziale o per effetto di convenzione posteriore alla loro scadenza, e sempre che si tratti di interessi dovuti almeno per sei mesi”.

 

I tassi d'interesse prodotti in ambito bancario

Occorre distinguere nell’ambito bancario la natura dei vari interessi praticati, iniziando a delineare il Tasso annuo nominale (TAN) che corrisponde al tasso che, applicato all’importo finanziato, determina l’ammontare degli interessi che dovranno essere poi corrisposti a fronte della concessione del credito.

In sostanza è il tasso di interesse applicato all’operazione di credito e viene pertanto utilizzato per determinare tecnicamente il piano di ammortamento del finanziamento (che è solitamente caratterizzato da una rata costante, composta da una quota interessi decrescente e da una quota capitale crescente destinata, quest’ultima, a ridurre il debito residuo

Tasso annuo effettivo (TAE),  è il tasso che tiene conto degli effetti della capitalizzazione period