Dal 2024 in arrivo la ZES Unica per il Sud Italia

Il recente decreto legge n. 124/2023 ha introdotto il nuovo bonus ZES unica in sostituzione dei precedenti bonus Sud e bonus ZES in scadenza con il prossimo 31 dicembre 2023.
Anche se entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio 2024, appare opportuna una breve analisi della futura disciplina al fine di programmare nel modo più efficace possibile l’attività di investimento, tenuto conto, ad esempio, la previsione di un limite minimo di 200.000 euro di investimenti per l’ammissibilità all’agevolazione.

Sulla Gazzetta ufficiale n. 219 del 19 settembre 2023 è stato pubblicato il decreto legge 124/2023 (c.d. “decreto Sud”) che, tra le altre previsioni, ha esteso il bonus ZES a tutti i territori agevolati ricompresi nella Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

Di fatto, il nuovo bonus ZES unica interviene a colmare il vuoto che, nei territori agevolati del Sud Italia, sarebbe venuto a crearsi dal 1° gennaio 2024 con il termine di operatività delle discipline relative al bonus Sud ed al bonus ZES.

Nel proseguo, si farà riferimento alle principali novità, considerato che la nuova disciplina ricalca, in linea di massima, quelle che giungeranno a scadenza; tuttavia, bisognerà fare attenzione alle possibili modifiche che potranno intervenire nel corso del procedimento di conversione del decreto legge e alle norme regolamentari che dovranno essere previste in appositi provvedimenti che l’Agenzia delle entrate dovrà emanare.

 

Ambito temporale

Rispetto alla bozza che ha circolato all’inizio di settembre, il decreto legge limita l’operatività della nuova agevolazione al solo 2024, rispetto al periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, indicato in precedenza.

Come è stato fatto in passato per il bonus Sud e il bonus ZES, è probabile che possa intervenire la proroga della disciplina oltre il 31 dicembre 2024, ove si riesca, in futuro, ad individuare le necessarie risorse finanziarie.

Peraltro, in alcuni casi, una proroga sarà assolutamente necessaria considerato che, ad esempio, gli investimenti immobiliari ammessi dalla nuova disciplina possono avere tempi di realizzazione ultrannuali.

In ogni caso, deve ritenersi, come in altre situazioni, che gli investimenti devono essere effettuati a partire dal 1° gennaio 2024 e che non sia possibile far rientrare nella nuova disciplina gli investimenti effettuati precedentemente a tale data.

Infine, dovrà essere definito il trattamento degli investimenti in corso al 31 dicembre 2023 e ultimati nel 2024, considerato che l’art. 22 del citato decreto, relativo alle disposizioni transitorie, nulla prevede al riguardo.

 

Nuova ZES Unica per il sud italia: misura dell’agevolazione

Le intensità di aiuto spettanti per i nuovi investimenti sono quelle individuate nella Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

Al riguardo, ri ricorda che, secondo quanto previsto nella citata Carta, gli investimenti effettuati nelle zone maggiormente svantaggiate potranno quindi fruire delle seguenti misure di aiuto:

 

Dimensione

Misura massima

Carta aiuti

Eventuale

maggiorazione

nazionale

Misura massima totale

Piccola impresa

40%

20%

60%

Media impresa

10%

50%

Grande impresa

40%

 

Sulla base di quanto sopra e di altre disposizioni previste nella predetta Carta, le intensità massime di aiuto, per le aree ritenute svantaggiate di ogni singola regione, sono quelle della sottostante tabella.

Zes Unica Sud Italia: gli aiuti regione per regione

Regioni

Piccole imprese

Medie imprese

Grandi imprese

Campania

60%

50%

40%

Puglia

60%

50%

40%

Basilicata

50%

40%

30%

Calabria

60%

50%

40%

Sicilia

60%

50%

40%

Sardegna

50%

40%

30%

Molise

50%

40%

30%

Abruzzo

35%

25%

15%

 

 

Misure particolari sono previste per la zona di Taranto (in Puglia) e per quelle del Sulcis Iglesiente (in Sardegna).

Le misure, quindi, sono superiori a quelle dei precedenti bonus Sud e bonus Zes.

 

Investimenti ammissibili

Il nuovo credito d’imposta previsto per la ZES unica non solo agevola, come in precedenza, gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature, secondo le previgenti regole del bonus Sud, ma agevola anche gli investimenti rappresentati dall’acquisizione di immobili strumentali (nuovi), dall’ampliamento di immobili strumentali e dall’acquisto di terreni per la realizzazione di nuovi fabbricati strumentali.

Tuttavia, è espressamente previsto che il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.

 

Misura minima e massima degli investimenti

L’art. del decreto n. 124/2023 prevede sia un limite massimo, sia un limite minimo di investimenti per accedere all’agevolazione.

Al momento, è previsto un limite massimo di 100 milioni di euro per progetto di investimento, mentre per accedere all’agevolazione il progetto di investimento deve essere almeno di 200.000 euro.

La previsione di un limite minimo trova origine nel fatto che l’esperienza del bonus Sud ha evidenziato una notevole frammentazione degli investimenti, solo apparentemente rispettosa del principio di progetto di investimento iniziale; con l’individuazione di un importo minimo dovrebbe risultare maggiormente rispettato il presupposto.

Tuttavia, la previsione di un importo minimo dovrebbe indurre ad esaminare i piani di investimento di ciascuna azienda per verificare se non sia il caso di accedere, fino al 31 dicembre 2023, al bonus Sud e al bonus ZES.

 

Ulteriori presupposti agevolativi

In linea di massima, risultano confermati tutti i precedenti presupposti richiesti per l’accesso l’agevolazione e precisamente:

  • non rientrare in particolari settori non agevolati o agevolati con misure specifiche (industria siderurgica, carbonifera, assicurazioni, imprese bancarie, ecc.),
  • strumentalità e novità dei beni oggetto dell’investimento,
  • non essere in difficoltà finanziaria, a cui si aggiunge esplicitamente il presupposto di non essere in fase di liquidazione o scioglimento,
  • sussistenza di un progetto di investimento iniziale (secondo le regole comunitarie).

Tra i presupposti agevolativi è stato previsto anche che le imprese beneficiarie debbano mantenere la loro attività nelle are d’impianto, ubicate nelle zone agevolate, nelle quali è stato realizzato l’investimento oggetto di agevolazione, per almeno cinque anni dopo il completamento dell’investimento medesimo.

 

Tassazione del bonus

Non essendo previsto nulla circa l’intassabilità del nuovo bonus, si ritiene che, analogamente al bonus Sud ed al bonus ZES, il nuovo credito d’imposta sia soggetto a tassazione.

 

Cumulabilità: de minimis e aiuti di Stato

Come nelle attuali discipline, anche il bonus ZES unica è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato avente ad oggetto i medesimi costi ammissibili, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle normative europee di riferimento.

 

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Vito e Giuseppe Dulcamare

Venerdì 29 Settembre 2023