In caso di accertamento notificato al socio receduto di società successivamente cancellata dal registro delle imprese quali sono le reali responsabilità fiscali?
Fino a quando il socio può essere responsabile in sede di verifica?
Si assiste, sempre più spesso, a liti fiscali conseguenti ad accertamento societario e rivolti anche al socio non più appartenente alla società di persone perché receduto da tempo; talvolta poi capita il peculiare aspetto della estinzione dell’ente collettivo, nei confronti del quale il ricorrente in giudizio si pone nella qualità di ex appartenente.
Generalmente, tal tipo di contraddittorio si sviluppa intorno ad un “nodo” elementare; da un lato, il recesso è opposto dal socio receduto agli Uffici impositori, per argomentare la mancata conoscenza dell’atto impositivo “societario”, ovvero la non debenza dell’IRPEF sul reddito di partecipazione nel periodo d’ imposta oggetto di accertamento, soprattutto quando l’interessato ha provveduto alla comunicazione dell’atto di recesso all’Amministrazione finanziaria.
Su posizione contraria, l’ente impositore difende il proprio operato replicando al socio receduto il mancato esercizio del diritto di controllo sugli affari sociali, cioè l’inerzia equipollente alla responsabilità propria del socio per non essersi adoperato alla diligente conoscenza dell’avvi