Il decreto bollette, convertito in legge,istituisce un credito d’imposta per le start-up innovative operanti nei settori dell’ambiente, dell’energia da fonti rinnovabili e della sanità.
L’agevolazione è finanziata per il solo anno 2023 con due milioni di euro; è riservata alle start-up innovative costituite a decorrere dal 1° gennaio 2020; il beneficio consiste in un credito d’imposta, in misura non superiore al 20% delle spese sostenute in quelle attività.
Decreto Bollette: il nuovo credito d’imposta per le start up innovative del settore ambiente, energie rinnovabili e sanità
Il cd. decreto bollette, nella versione divenuta legge, dispone all’articolo 7-quater, un nuovo credito di imposta per le start up innovative nel settore dell’ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità.
Vediamo di analizzare l’importante novità inserita durante la conversione in legge del decreto bollette con l’aiuto anche del dossier che analizza le novità contenute del decreto bollette, dell’Ufficio Studi della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, n. 76/3.
In particolare, la disposizione riconosce alle start-up innovative, costituite a partire dal 1° gennaio 2020, operanti nei settori dell’ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità, nel limite complessivo di 2 milioni di euro per l’anno 2023, un contributo, sotto forma di credito d’imposta, fino ad un importo massimo di 200.000 euro, in misura non superiore al 20 per cento delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo.
Tali attività, nello specifico, dovranno essere volte alla creazione di soluzioni innovative per la realizzazione di strumentazioni e servizi tecnologici avanzati al fine di garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici.
Cosa sono le start up innovative
Le Start Up innovative sono dirette a favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico, la nuova imprenditorialità e l’occupazione, in particolare giovanile, con riguardo alle imprese start-up innovative.
Le disposizioni contenute nell’articolo 25, del decreto-legge n. 179 del 18 ottobre 2012 e ss.mm.ii., intendono contestualmente contribuire allo sviluppo di nuova cultura imprenditoriale, alla creazione di un contesto maggiormente favorevole all’innovazione, così come a promuovere maggiore mobilità sociale e ad attrarre in Italia talenti, imprese innovative e capitali dall’estero.
La start-up innovativa, è la società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione, che possiede i seguenti requisiti⇓⇓⇓ |
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