Mercante di opere d’arte: speculatore occasionale o collezionista?

di Gianfranco Antico

Pubblicato il 3 aprile 2023

Quali sono le implicazioni fiscali del mercato d’opere d’arte?
Quando il collezionista d’arte diventa mercante o speculatore occasionale?

Il fatto: indagini finanziari e commercio di opere d’arte

opere arte speculatore collezionistaUn contribuente ricorre per la cassazione della sentenza della CTR della Lombardia, che in una controversia relativa all’impugnazione di avviso di accertamento per Irpef Iva e Irap, ha respinto il suo atto di appello, confermando la decisione di primo grado. 

Con l'avviso di accertamento impugnato, preso atto di un procedimento penale e sulla base dei versamenti e prelevamenti su conto corrente, veniva determinato un reddito d'impresa in relazione al commercio di opere d'arte.

Il contribuente si dichiarava mero collezionista, che cedeva solo occasionalmente opere d'arte, escludendo la pendenza di un processo penale a suo carico e affermando che le cifre contestate erano oggetto di un prestito di un amico di lunga data.

La CTP di Milano rigettava il ricorso, ritenendo che la pluralità di elementi forniti dall'ufficio fossero idonei a qualificare il contribuente come commerciante d'arte, non ritenendo plausibile la giustificazione circa gli ingenti importi trasferiti dall’amico.

La CTR ha confermato la corretta qualificazione come imprenditore, preso atto della cadenza regolare con cui negli anni avvenivano le transazioni di opere d'arte per importi notevoli, in aggiunta agli altri elementi forniti dall'ufficio (interviste, partecipazioni a incontri in tale veste, coinvolgimento in procedimento penale), idonei ad escludere la ricorrenza della figura del collezionista.

Ha conseguentemente ritenuto legittimo l'