Principio di competenza: accertamento e contenzioso

di Antonino Russo

Pubblicato il 1 febbraio 2023

Il presente scritto ripropone cenni di mero riepilogo inerenti la normativa, la giurisprudenza, la prassi e il rimedio (successivo alla eventuale soccombenza) relativi alla contestazione, in via giudiziale, di atti impositivi originati dalla asserita violazione del principio di competenza.

Considerazioni sul principio di competenza

principio di competenzaPer ogni tipo di reddito sorge la necessità di una imputazione temporale, il che ha la forma della suddivisione del flusso delle attività dei contribuenti in periodi di imposta. La frammentazione dell’attività in periodi di imposta ha principalmente la funzione di attribuire certezza al rapporto tributario.

La suddivisione in periodi di imposta, infatti, obbliga le parti ad una ricognizione ed una quantificazione del risultato dell’attività svolta entro il periodo e avvia quel meccanismo di adempimento e controllo idoneo a dare definitività alla quantificazione proposta dal contribuente o autoritativamente imposta dall’Amministrazione.

I costi di esercizio o i componenti negativi di reddito sono deducibili nell’esercizio di competenza[1], purché sussistano le condizioni di oggettiva certezza e determinabilità; in caso contrario tali spese concorrono a formare il reddito nell’esercizio in cui tali condizioni vengono a verificarsi.

Il legislatore fiscale mira in tal modo a salvaguardare la necessità di computare tutte le componenti nell’esercizio di competenza, fatta eccezione per quei ricavi e quei costi che non siano ancora noti all’atto della determinazione del reddito, e cioè al momento della redazione e presentazione della dichiarazione.

Spesso però la giurisprudenza è chiamata a dirimere le liti riguardanti le riprese a tassazione eseguite in conseguenza di errate interpretazioni del principio di competenza economica.

In effetti, essendo il metodo di competenza maggiormente astratto rispetto al metodo di imputazione per cassa ed è quindi più frequente che il contribuente compia un errore nell’attribuzione della componente, che viene così conteggiata erroneamente in un certo periodo, mentre avrebbe dovuto essere imputata ad un periodo differente, antecedente o successivo

In tal caso il recupero a tassazione di costi contabilizzati in un anno di imposta diverso da quello corretto deve confrontarsi con il divieto di doppia imposizione che è «un principio di carattere e portata generale», direttamente attuativo di princìpi di rango costituzionale, quale quello della imposizione in base alla effettiva e r