In merito al diritto all’esenzione dall’IMU per i coniugi non legalmente separati per l’abitazione principale che dimorino in due comuni diversi o che lavorino nello stesso Comune, inizia la via al rimborso a seguito delle istanze presentate dai diretti interessati ai Comuni nel quale si trova l’immobile.
Com’è noto, la Corte Costituzionale ha recentemente ripristinato il diritto per i coniugi che lavorano in due comuni diversi di avere il ristoro per quanto versato illegittimamente in precedenza e che avrà effetto retroattivo fino al 2017, attesa la prescrizione quinquennale del tributo in esame.
È bene premettere che il legislatore, prima della sentenza della Corte Costituzionale del 13 ottobre 2022, aveva previsto che i componenti del nucleo familiare, i quali avessero stabilito la dimora abituale e la residenza in comuni diversi, potevano usufruire dell’agevolazione in esame per un solo immobile, scelto da uno dei componenti del nucleo familiare (cfr. art. 6-decies del d.l. 146/2021, convertito dalla legge n. 175/2021- c.d. decreto fiscale).
Rimborsi IMU: a chi spettano
Il legislatore ha rivisto di recente la nozione di “abitazione familiare” intendendo per essa l’unità immobiliare iscritta o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unico immobile in cui il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente e vi risiedono anagraficamente.
Nel caso in cui i componenti abbiano fissato dimora e residenza in immobili diversi situati nel comune, le agevolazioni fiscali si applicano per un solo immobile (cfr anche art. 13, comma 2, D.L. n. 201/2011).
Nel caso