Omessa compilazione del quadro RQ: può considerarsi errore formale?

L’omessa compilazione del quadro RQ del Modello Redditi 2022 è da ritenersi errore formale e la rivalutazione dei beni è dunque efficace, se esistono fatti evidenti e riconoscibili dai quali risulta incontrovertibile la volontà dell’impresa di avvalersi delle disposizioni speciali in materia.

La compilazione del quadro RQ del Modello Redditi

omessa compilazione quadro rqQuando si effettua una rivalutazione dei beni di impresa, o un affrancamento di riserve in sospensione di imposta, occorre “rendicontare” l’operazione nel modello dichiarativo, compilando il quadro RQ.

La domanda quindi è sempre stata:

Quali sono le conseguenze in caso di omessa compilazione del quadro RQ? L’operazione può dirsi inefficace?

Da sempre, l’Agenzia delle Entrate sostiene che le operazioni in questione, per essere riconosciute ai fini fiscali, devono necessariamente essere rendicontate negli appositi prospetti della dichiarazione dei redditi riferita all’annualità in cui esse erano poste in essere.

Con una recentissima risposta a interpello, la n. 443 del 2 settembre 2022, si registra invece una importante inversione di tendenza, laddove si precisa che se i dati dei maggiori valori assoggettati ad imposta sostitutiva non sono stati indicati nella dichiarazione dei redditi, i benefici fiscali non decadono, potendo al contrario essere mantenuti rimuovendo l’omissione con la remissione in bonis.

L’interpello ha ad oggetto il riallineamento dei valori, ma quello che interessa è il principio, sicché si può sostenere che esso va esteso anche alla rivalutazione dei beni e all’affrancamento delle riserve in sospensione d’imposta.

 

Il caso: riallineamento dei valori civili e fiscali di immobile di proprietà

Il caso dell’interpello è quello di una società che aveva proceduto a riallineare i valori civili e fiscali di un immobile di proprietà, versando la prima rata dell’imposta sostitutiva ma non compilando per mera dimenticanza il quadro RQ.

L’Agenzia delle Entrate ha preso atto che in tale situazione sarebbe attivabile la remissione in bonis, trattandosi di un inadempimento (la compilazione del quadro RQ) di natura formale.

La regolarizzazione, da effettuarsi, come previsto dalla legge, entro i termini di presentazione della prima dichiarazione utile, comporta il versamento della sanzione fissa di 250 euro.

 

Omessa compilazione del quadro RQ: errore formale se bilancio d’esercizio regolarmente presentato e imposta sostitutiva versata

La società, pur avendo omesso la presentazione del quadro RQ, ha redatto il bilancio di esercizio in modo conforme alle opzioni da esercitare (ossia iscrivendo nuovi valori nell’attivo, o nel caso del riallineamento stornando la fiscalità differita nel passivo) e versato l’imposta sostitutiva.

E’ importante precisare infatti che la regolarizzazione sana ogni comportamento pregresso solo se esistono altri fatti o comportamenti concludenti dai quali è possibile stabilire che l’omessa compilazione del prospetto della dichiarazione ha effettivamente carattere di errore e non di scelta tardiva.

Diverso, in sostanza, sarebbe il caso in cui dinanzi ad una rivalutazione, non solo non si compilasse il quadro del dichiarativo, ma nemmeno si versasse l’imposta, salvo poi il ravvedimento.

In questo caso, appunto, si tratterebbe di scelta successiva, e non di semplice omissione.

I fatti evidenti e riconoscibili sono da individuare nel versamento dell’imposta sostitutiva, nelle risultanze dei bilanci d’esercizio, ossia da documenti dai quali risulti incontrovertibile la volontà dell’impresa di avvalersi delle disposizioni.

 

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A cura di Danilo Sciuto

Lunedì 12 settembre 2022