Cosa accade se una persona ha posseduto in vita un immobile altrui per un certo lasso di tempo, che però non è sufficiente ad usucapire il bene?
Il termine per usucapire non si esaurisce ma viene “ereditato” dai successori del de cuius, per maturare l’acquisizione della piena proprietà.
L’usucapione: il termine prosegue in capo agli eredi del de cuius
Il possesso (e non la piena proprietà che compete ad un terzo) di un bene (per esempio un’unità immobiliare) detenuto da parte di una persona in vita, si trasferisce agli eredi al momento della sua dipartita.
Ciò significa che, se questi possedeva per esempio un immobile di cui era proprietario per un terzo, il termine per l’usucapione non si interrompe, ma si trasmette ai successori, che a scadenza, potranno rivendicarne la proprietà sommandovi il proprio tempo di possesso.
L’usucapione è un modo di acquisizione della proprietà di un bene, che si realizza a seguito del possesso continuo e ininterrotto del bene, per un certo periodo di tempo stabilito dalla legge.
Tuttavia si pone il