E’ tempo di ferie e pertanto, entro il 30 giugno 2021, i datori di lavoro sono tenuti a verificare che i lavoratori abbiano goduto le ferie maturate nel 2019. A fronte di eventuali ferie non godute, saranno obbligati a versare i relativi contributi INPS nella retribuzione di luglio. Il mancato adempimento farà scattare relative sanzioni.
Esaminiamo come gli ammortizzatori sociali legati all’emergenza da Covid hanno influito sui meccanismi di gestione delle ferie.
Gestione delle ferie: premessa generale
Entro il prossimo 30 giugno 2021 i datori di lavoro sono tenuti a verificare il godimento delle ferie maturate nell’anno 2019 in quanto, in caso contrario, vige l’obbligo di versamento della relativa contribuzione all’INPS entro il termine del 20 agosto 2021 unitamente alle retribuzioni del mese di luglio (il “mancato adempimento” ha come conseguenza l’erogazione al datore di lavoro di apposita sanzione non diffidabile che va da un minimo di euro 130 ad euro 780 per ciascun lavoratore cui è riferita la violazione).
Il ricorso agli ammortizzatori sociali come la CIGO, l’assegno ordinario e la CIG in deroga per far fronte alla Pandemia Covid-19 ha inoltre influito sulle regole di maturazione e di fruizione delle ferie e pertanto il datore di lavoro deve porre attenzione al fine di evitare sanzioni e possibili liti con i lavoratori.
Nota: si ricorda che la fruizione delle Ferie è un “diritto irrinunciabile” e qualsiasi patto contrario è nullo; le Ferie non godute non possono essere sostituite dalla relativa indennità (Cassazione n. 9760 /2000).
La disciplina delle ferie: obblighi del datore di lavoro
Come noto il godimento delle ferie annuali retribuite è previsto dall’art. 36 della Costituzione, comma 3, dove il Legislatore afferma che esse sono “irrinunciabili” e motivate dalla finalità di prevedere per il lavoratore una pausa dopo un anno di lavoro al fine di reintegrare le energie psicofisiche e consentire lo sviluppo delle relazioni personali, affettive, so