Il Decreto Ristori si è soffermato, tra le altre, sulla questione dell’esdebitazione del debitore incapiente, forma di esdebitazione di carattere straordinario concessa talvolta quale forma di tutela del ceto creditorio, in quanto può essere concessa una sola volta al debitore. Quali sono i requisiti richiesti?
Le novità dal Decreto Ristori per l’esdebitazione del debitore incapiente
Una delle novità più rimarchevoli entrate in vigore con la L. 176/2020, riguarda la disciplina dell’esdebitazione del debitore incapiente.
Sicuramente questa novità prevista dall’arti. 14 – quaterdieces della legge 3/2012, già disciplinata dall’art. 283 del Codice della Crisi e dell’Insolvenza, non ancora entrato in vigore ha un impatto di carattere sociale notevole.
La legge, entrata in vigore lo scorso dicembre 2020 non fa altro che, da una parte, preannunciare alcune previsioni del Codice della Crisi e dell’insolvenza che, salvo proroghe, entrerà in vigore il prossimo settembre, dall’altro mettere in pratica e meglio chiarire alcune prassi già adoperate nell’applicazione della legge sul sovraindebitamento
E’ opportuno precisare che l’esdebitazione dell’incapiente è una forma di esdebitazione alla quale può ricorrere la persona fisica, al di fuori di qualsiasi procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento.
NdR: Potrebbe intere