Con il Decreto Ristori il Governo cerca di porre parzialmente rimedio ai danni economici delle aziende interessate da chiusure e limitazioni. Tra le varie disposizioni, alcune vanno a modificare ancora il quadro delle misure in materia di lavoro.
Decreto Ristori: le misure per il lavoro
Con l’emanazione del cd. Decreto Ristori, ossia il Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, il Consiglio dei Ministri ha introdotto delle specifiche misure per il settore lavoro, volte a ristorare il danno economico di alcune tipologie di attività colpite grandemente dalle nuove chiusure e limitazioni imposte per limitare il diffondersi del contagio da Coronavirus.
Con uno stanziamento di risorse di oltre 5 miliardi in indebitamento netto e altri 6 in saldo da finanziare, il Governo cerca di dare respiro ad alcune attività economiche in grave difficoltà con specifiche misure, quali i contributi a fondo perduto di cui al D.L. n. 34/2020 (in maniera settoriale), la cassa integrazione e altri strumenti.
Vediamo meglio.
Tra le misure introdotte dal Decreto Ristori in materia di lavoro segnaliamo:
Contributi a fondo perduto per aziende interessate da misure restrittive
Tra le misure immediatamente d’impatto in materia di lavoro, contenute nel Decreto Ristori, è importante segnalare il contributo a fondo perduto riservato a favore di una più ristretta platea di beneficiari rispetto a quella prevista dal Decreto Rilancio.
Infatti, sebbene la procedura di cui avvalersi per la domanda è la medesima, potranno però accedervi solamente le aziende che sono destinatarie delle nuove misure restrittive, che svolgono la propria attività con un codice ATECO tra quelli previsti nell’allegato al D.L. in esame.
Potranno accedere al