La Cassazione, con la sentenza n. 26087 del 16/09/2020 stabilisce la responsabilità del professionista intermiediario nella trasmissione del modello F24 compilato da altri, conferma il sequestro del patrimonio del commercialista reo del dolo eventuale e configura il reato di indebita compensazione.
Trasmissione telematica del Mod. F24 e reato di indebita compensazione: la vicenda processuale
Una società, attraverso l’istituto dell’accollo, aveva acquisito posizioni creditorie verso lo Stato di società terze.
Successivamente procedeva alla compensazione, negli anni 2017 e 2018, dei crediti d’imposta tramite modello F24, con tributi e contributi per un importo pari ad € 3.513.186,31.
A seguito di verifica ispettiva, l’Agenzia delle entrate competente, accertava l’inesistenza dei crediti d’imposta oggetto di accollo e successiva compensazione di gran parte dei debiti fiscali.
Nell’ambito della vicenda in esame veniva coinvolto il commercialista, nei cui confronti veniva disposto sequestro preventivo (tra l’altro, Presidente del Collegio sindacale con funzioni di controllo interno) che aveva trasmesso i modelli di pagamento, indagato della commissione in concorso del reato di cui all’art. 10 quater, D.lgs. n. 74/2000.
Avverso l’Ordinanza del Tribunale la tesi difensiva sosteneva l’assoluta estraneità del commercialista, che non rivestiva la qualifica di consulente della società, al meccanismo di frode ipotizzato considerato che:
- l’istituto dell’accollo era stato dalla società con le indicazioni di consulenti es