Rafforzamento patrimoniale delle PMI: due crediti d'imposta contemporanei

Sono previsti due crediti d’imposta per il rafforzamento patrimioniale: uno del 20% della somma investita per chi immette denaro e un ulteriore credito per la società

Operative le misure per il rafforzamento patrimoniale delle PMI che Commercialista Telematico aveva già approfondito in apposito intervento:  Rafforzamento patrimoniale imprese di medie dimensioni aperto anche alle società in concordato preventivo di continuità

Rafforzamento patrimoniale

Firmati i decreti attuativi delle misure previste nel Decreto Rilancio che rendono operative le misure per il sostegno alla patrimonializzazione delle piccole e medie imprese in difficoltà. Si tratta di una norma molto interessante, decisamente vantagigosa, che tanti sfrutteranno.

Come dice il Comunicato del Ministero dell’Economia le piccole e medie imprese italiane rappresentano un segmento chiave dell’economia italiana ed è pertanto fondamentale assicurare la tenuta di queste imprese e il loro accesso al credito e favorire la loro patrimonializzazione per dare continuità e forza alla ripresa economica del Paese.

Il Governo intende premiare le imprese che decidono di investire sul proprio rilancio, in particolare sull’innovazione e sull’ambiente, e che in questo modo forniscono un contributo prezioso alla ripartenza dell’Italia.

L’articolo 26 del DL 34/2020 – il cosiddetto Decreto Rilancio (convertito nella legge 77/2020) ha introdotto un importante insieme di misure di sostegno per le società di capitali o cooperative (ad esclusione di quelle che operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo) che effettuino un aumento di capitale, abbiano sede legale in Italia, ricavi compresi fra 5 e 50 milioni di euro ed abbiano registrato nei mesi di marzo e aprile 2020, a causa dell’emergenza Covid-19, un calo dei ricavi non inferiore al 33% rispetto al 2019.

Le norme sul rafforzamento patrimoniale prevedono due crediti d’imposta distinti e contemporanei:

-> un credito di imposta del 20% della somma investita, con un investimento (fino ad un massimo di 2 milioni di euro) e partecipazione posseduta fino al 31 dicembre 2023, per i soggetti che effettuano conferimenti in denaro in esecuzione di un aumento di capitale, in una o più società,

-> un ulteriore credito per la società, pari al 50% delle perdite eccedenti il 10% del patrimonio netto, fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale stesso.

Il decreto attuativo sul credito d’imposta prevede la presentazione delle istanze all’Agenzia delle Entrate, secondo termini e modalità che saranno definiti con Provvedimento del Direttore della stessa Agenzia, che, verificata la correttezza dei dati, riconosce il credito stesso. L’Agenzia delle Entrate, entro 30 giorni dalla presentazione delle istanze, comunica poi l’esito della richiesta e, in caso di esito positivo, l’importo del credito effettivamente spettante.

Tutti gli approfondimenti sul Decreto Rilancio sono pubblicati nell’apposita sezione>>>

Fondo patrimonio PMI

Viene inoltre istituito il ‘Fondo Patrimonio Pmi’ che potrà sottoscrivere obbligazioni o titoli di debito di imprese con ricavi superiori a 10 milioni che effettuano un aumento di capitale non inferiore ai 250.000 euro. Il decreto attuativo sul ‘Fondo Patrimonio Pmi’, firmato una volta conclusa positivamente l’interlocuzione con la Commissione Europea, specifica le condizioni e i termini degli strumenti finanziari subordinati che potranno essere sottoscritti a valere sul Fondo stesso, che ha una dotazione di 4 miliardi di euro e verrà gestito da Invitalia. Gli strumenti finanziari subordinati sono remunerati ad un tasso agevolato e non è prevista una valutazione del merito di credito per l’accesso alla misura.

Il finanziamento deve essere destinato ad investimenti, capitale circolante e costi del personale. Vengono incentivati gli investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale o all’innovazione tecnologica, oltre che a fronte del mantenimento dei livelli occupazionali, attraverso una riduzione del valore di rimborso.

A salvaguardia delle risorse pubbliche sono previsti obblighi informativi e il monitoraggio sull’andamento delle imprese beneficiarie. Tra i principali benefici attesi da questa misura ci sono il rafforzamento della struttura patrimoniale delle Pmi, grazie all’apporto dei capitali privati e all’effetto amplificativo del prestito statale, l’immediata liquidità disponibile per le aziende e una maggiore facilità di accesso al credito bancario.

È previsto un processo di richiesta ed erogazione semplice e rapido, gestito da Invitalia, che pubblicherà a breve sul proprio sito Internet il modello uniforme di istanza e della restante documentazione richiesta ai fini dell’accesso alla misura.
(MEF, comunicato stampa del 10 agosto 2020)

 

Vincenzo D’Andò

12 agosto 2020

 

Queste informazioni sono tratte dal Diario Quotidiano di CommercialistaTelematico