Grande successo dell’iniziativa organizzata in data 18 febbraio da CommercialistaTelematico.con in collaborazione con Ordine Commercialisti e Camera Avvocati Tributaristi di Padova.
Nella prestigiosa sede di Villa Borromeo si è tenuto un convegno avente ad oggetto “La riforma della Giustizia Tributaria”, alla presenza di illustrissimi relatori, a partire dal SottoSegretario al MEF, On. Massimo Bitonci, Avv. Maurizio Villani, Dott. Roberto Lunelli, Avv. Michele Tiengo, Dott.ssa Carmen Pezzuto, Avv. Ugo Quaglia. Tracciamo le linee guida della discussione…


Finalmente dopo tanti anni in cui si è parlato di questa possibile riforma, dopo che sono stati presentati diversi disegni di legge, rimasti però “lettera morta”, grazie alle sollecitazioni della Dottrina, ma anche della Giurisprudenza e dei tanti convegni organizzati sulla materia in questi anni, sembra ora che l’impegno dei partiti di Governo possa dare un’accelerazione decisiva all’approvazione di queste importanti novità.
Durante l’incontro innanzi tutto l’On. Massimo Bitonci ha esposto le linee guida che intende seguire la Lega in materia di semplificazioni fiscali ed ha confermato il Suo – già dimostrato – impegno affinchè la riforma della giustizia tributaria possa arrivare ad essere approvata dal Parlamento in tempi rapidi, puntando decisamente sulla nascita della cosiddetta “Quinta Magistratura”, autonoma dalle altre quattro (Civile, Contabile, Amministrativa e Militare) e dal MEF, dal quale invece attualmente dipende; una Magistratura composta da Giudici a tempo pieno, assunti con concorso pubblico su base regionale, con un trattamento economico dignitoso.

Il dettaglio più tecnico del Progetto di legge è stato analizzato dall’avv. Maurizio Villani che, portando la sua lunga esperienza in materia, ha esposto le motivazioni per cui è necessario ed opportuno approvare le modifiche alle fondamenta della Giustizia tributaria, il Decreto Legislativo 545/1992: questo decreto verrebbe completamente sostituito, senza peraltro toccare invece il D. Lgs. 546/1992 ed in particolare il suo articolo 12, quello che determina chi possono essere i difensori dei contribuenti: questo articolo così come gli altri del 546/1992 non viene modificato dalla Proposta della Lega.
L’avv. Villani ha analizzato tutti i passaggi fondamentali del progetto, analizzando uno ad uno tutti i temi principali, tra i quali il problema dell’attuale compenso dei giudici, decisamente irrisorio e non dignitoso, che obbliga naturalmente i Giudici ad avere un altro, principale lavoro: a parte i giudici “pensionati” tutti gli altri hanno un altro principale “mestiere” e conseguentemente si occupano delle controversie tributarie solamente nei ritagli di tempo che riescono a ricavarsi dalla loro attività prevalente. Il lavoro che gli attuali giudici tributari stanno facendo è assolutamente encomiabile ma non è corretto che controversie tributarie di importi anche milionari siano risolti in giudizi/udienze spesso molto veloci, spesso senza che i giudici abbiano avuto il tempo di analizzare bene, impegno dei giudici pagato in pratica a cottimo, circa 25 euro a sentenza; le sospensive non sono pagate, il rimborso delle spese è pressochè nullo, 1,5 euro circa a sentenza.
Sono stati tanti i temi approfonditi dall’avv. Villani, tra i quali anche la necessità che la Giustizia Tributaria non sia più dipendente dal MEF ma dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri; che il Giudice – che sarà dedicato a tempo pieno alla materia, assunto con concorso per titoli ed esami – sia monocratico per le controversie di valore fino a 50.000 e che si occupi della mediazione, istituto che finora è nelle mani dell’Agenzia delle Entrate, lo stesso ente che emana l’accertamento al contribuente è attualmente chiamato a mediare rispetto alle sue rimostranze… il Giudice, professionale ed a tempo pieno, potrà invece rappresentare quella figura terza che possa anche apparire oltre che essere imparziale agli occhi del contribuente.
Altro punto da evidenziare è la figura del giudice onorario, che il Progetto di legge intende istituire per le controversie di modesto valore, fino a 3.000 euro. ma anche il tema del personale di segreteria, attualmente passato alle dipendenze della Ragioneria dello Stato e che invece verrebbe inquadrato nell’orbita della nuova magistratura, con il dichiarato consenso, peraltro, dei sindacati più rappresentativi della categoria.

All’incontro non è potuto intervenire a causa di un imprevisto impegno il Presidente Nazionale dell’Ordine Commercialisti, il quale però attraverso la Dott.ssa Pezzuto ha espresso le sue opinioni. Opinioni non sempre in linea con la proposta riforma: si ritiene per esempio non necessaria la modifica delle attuali denominazioni di Commissioni Tributarie in tribunali Tributari e Corti d’appello tributarie; si ritiene invece opportuno creare un terzo grado di Giudizio attraverso la ri-costituzione della Commissione Tributaria Centrale, soprattutto nell’ottica di sgravare dall’eccessivo carico di pendenze la Corte di Cassazione, che attualmente deve affrontare temi di materia tributaria addirittura nel 50% delle controversie da decidere. L’Ordine Commercialisti si dichiara d’accordo con l’obiettivo di avere giudici professionali, a tempo pieno, ben retribuiti; chiede invece un intervento sulle figure abilitate alla difesa, restringendole ai soli commercialisti ed avvocati.
L’avv. Michele Tiengo ha esposto molto brillantemente i suggerimenti della Camera degli Avvocati tributaristi, che sostanzialmente concordano con il progetto di legge. L’UNCAT da tempo ha presentato proposte strutturali e concrete, finalizzate al raggiungimento del giusto processo tributario, ed ha favorito la presa di posizione ufficiale del mondo forense che nel suo Congresso nazionale di Catania dello scorso 5-6 ottobre ha approvato le proposte. L’avv. Tiengo si è soffermato anche sulle segnalazioni di possibili modifiche al Progetto di legge suggerite da alcune parti ma chiedendo di poter portare avanti con rapidità ciò che c’è attualmente di condiviso.

Nella sostanza quindi emerge che un po’ tutte le parti, ognuna con i propri distinguo, sono concordi nella necessità di riformare la giustizia tributaria ed arrivare ad avere una magistratura autonoma, indipendente dal MEF, con giudici dedicati a tempo pieno alle controversie tributarie, assunti per concorso per titoli ed esami, con un dignitoso trattamento economico, monocratico per le controversie di valore contenuto e che si possa occupare della mediazione tributaria. L’impegno dichiarato dal SottoSegretario Bitonci è di arrivare all’approvazione parlamentare possibilmente entro l’anno 2019.
Non si può non fare un cenno all’ottima organizzazione del convegno grazie all’impegno dell’Ordine Commercialisti di Padova e della Fondazione, di CommercialistaTelematico.com, della Camera degli Avvocati Tributaristi Veneto e di GoldenGroup.
Roberto Pasquini
20 febbraio 2019

