Nella redazione dello schema legale del conto economico è prevista una struttura obbligatoria a forma scalare, nella quale vengono iscritti i componenti negativi e positivi delle imprese mercantili, industriali e di servizi, secondo una classificazione a costi e ricavi della produzione effettuata, dove i costi sono classificati per natura. I principi contabili internazionali non prevedono invece un dettagliato schema obbligatorio, ma definiscono soltanto minimi contenuti d’obbligo e alcune regole generali. A cura di Augusto Santori.
In base all’art. 2425, che segue quanto indicato dalla IV direttiva Cee, recepita con il D.Lgs. 127/91 e seguenti, nella redazione dello schema legale del conto economico si prevede una struttura obbligatoria a forma scalare, nella quale vengono iscritti i componenti negativi e positivi delle imprese mercantili, industriali e di servizi, secondo una classificazione “a costi e ricavi della produzione effettuata”, dove i costi sono classificati per natura.
La direttiva europea prevedeva peraltro l’alternativa di una classificazione dei costi per destinazione, l’adozione della quale è ovviamente sempre possibile ma relegata alle rilevazioni e documentazioni interne aziendali.
I principi contabili internazionali non prevedono invece un dettagliato schema obbligatorio, ma definiscono soltanto minimi contenuti d’obbligo (per esempio, viene richiesto soltanto il risultato della gestione operativa dal quale ovviamente, per differenza dai ricavi, è possibile trarre il totale dei costi operativi) e alcune regole generali.
Sebbene nello schema sintetico indicato dai principi contabili internazionali (Ias 1) manchino i dettagli dei costi operativi, viene peraltro richiesto che il conto economico sia integrato, almeno nelle note a bilancio, da uno schema di riclassificazione per natura e per destinazione delle voci di costo, distinguendo per la destinazione i costi che afferiscono alla funzione produttiva, da quelli riferibili alla funzione commerciale e a quella amministrativa, fatto che ovviamente permette di distinguere meglio quanto attiene al processo produttivo in senso stretto da quanto discende dai costi di struttura, elemento ritenuto fondamentale per la compiutezza di un’analisi esterna di bilancio.
È ovvio che l’adozione di uno schema legale del co