-
23 novembre 2016
Le partite IVA inattive saranno chiuse d’ufficio… ma senza sanzioni
Continua a leggere -
3 maggio 2017
La manovra di correttiva primavera: il DURC e la rottamazione delle cartelle
Continua a leggere -
6 agosto 2018
Modello Redditi: la detrazione IRPEF per le spese di istruzione non universitarie
Continua a leggere
La Manovra Correttiva 2017 disciplina il trattamento tributario spettante alle somme prelevate da riserve IRI in caso di fuoriuscita dal regime (anche a seguito della cessazione dell'attività); tali somme, nei limiti in cui le stesse sono state assoggettate a tassazione separata al 24% concorrono a formare il reddito complessivo dell'imprenditore, dei collaboratori o dei soci; tuttavia, ai medesimi soggetti è riconosciuto un credito d'imposta pari al 24%, al fine di evitare doppie imposizioni.
Il decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, recante il titolo “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”, meglio conosciuta come la Manovra Correttiva 2017, contiene importanti novità in merito all’IRI: l’art. 58 prevede modifiche alla disciplina dell'imposta sul reddito di impresa sul trattamento delle riserve IRI presenti al momento della fuoriuscita dal regime.
La nuova disposizione prevede che al momento della fuoriuscita dal regime IRI, anche per cessazione dell’attività, è previsto che le somme già tassate al 24% concorrono a formare il reddito complessivo dell'imprenditore, dei collaboratori o dei soci; tuttavia, ai medesimi soggetti è riconosciuto un credito d'imposta pari al 24 per cento, al fine di evitare doppie imposizioni .
Con tale novità , in virtù del riconoscimento del credito d’imposta, il provvedimento permette di superare il rischio di una doppia tassazione.
Continua nel PDF...