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Quando si procede all’assegnazione agevolata dei beni aziendali è indispensabile che l’intera compagine sociale sia trattata in maniera equa e, cioè, che si mantenga proporzionalità di distribuzione di capitale e dividendi ai soci.
Qualora si opti per assegnare in maniera non proporzionale uno o più immobili, destinando ad esempio un immobile ad un socio e un altro all’altro socio, è quasi certo che non sia possibile far conciliare i valori degli immobili con le quote di capitale detenute e pertanto uno o più soci risultino “svantaggiati”.
Per ovviare a questo problema possiamo proporre due soluzioni.
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Il socio “avvantaggiato” si accolla un debito;
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Ai soggetti “svantaggiati” viene destinato un conguaglio in denaro.
Nel primo caso basterà moltiplicare la somma dei valori normali attributi per le percentuali di capitale detenute e osservare i rapporti di dare/avere da compensare con debiti, nel secondo caso invece, sarà necessario calcolare il dividendo teorico distribuito e calcolare i conguagli spettanti a ciascuno.
Per calcolare il dividendo teorico è sufficiente dividere il valore normale ricevuto per la percentuale di capitale detenuta (se ricevo 100 con il 20% di capitale significa che è in corso la distribuzione di patrimonio netto per 500 quindi al rimanente 80% spetteranno beni o denaro per 400); mettendo a confronto i diversi importi così ricavati occorrerà prendere quale riferimento per i conguagli l’importo del dividendo teorico maggiore e calcolare da quello i conguagli in denaro.
Un esempio può spiegare meglio quanto esposto.
Assegnazione non proporzionale: Il Caso
Poniamo che l’azienda Nomix S.A.S. abbia due soci:
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Bianchi che possiede il 67 % del capitale sociale pari ad una partecipazione di 670.000 Euro;
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Rossi che possiede la restante parte (ovvero il 33 % del capitale sociale pari a 330.000 Euro).
Si decide di assegnare due appartamenti ai due soci come meglio descritto di seguito:
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Appartamento A, non strumentale per destinazione, categoria catastale A3, rendita catastale pari a 4.615 Euro, valore normale pari a 420.000 Euro, valore fiscalmente riconosciuto pari a 285.231 Euro e valore catastale pari a 581.595 Euro assegnato interamente al signor Bianchi;
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Appartamento B, non strumentale per destinazione, categoria catastale A3, rendita catastale pari a 4.096 Euro, valore normale pari a 728.750 Euro, valore fiscalmente riconosciuto pari a 310.301 Euro e valore catastale pari a 516.114 Euro assegnato interamente al signor Rossi.
Si noti che gli immobili da assegnare hanno valori molto diversi fra loro ma anche che i soci possiedono quote differenti della società: l’operazione di assegnazione prevederà quindi un conguaglio. Procediamo al calcolo dell’imposta agevolata, al conguaglio e all’individuazione del soggetto a cui è destinata.
Soluzione
Calcoliamo innanzitutto l’imponibile dell’imposta sostitutiva che sarà pari a 502.177 Euro (che corrisponde alla somma degli imponibili dei due appartamenti, ottenuti dalla differenza fra il valore catastale ed il valore fiscalmente riconosciuto) e le imposte indirette che sono pari a 49.596 Euro (corrispondenti alla somma dell’imposta di registro e dell’imposta ipo-catastale degli immobili).
Stante i dati sopra riportati, l’intera operazione di assegnazione agevolata costerebbe complessivamente 89.771 Euro comprensivi di imposta di registro e imposta ipo-catastale.
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