Assegnazione non proporzionale: il conguaglio nell’assegnazione agevolata dei beni ai soci

di Alessandro Mattavelli

Pubblicato il 25 agosto 2016

Esemplifichiamo il calcolo del conguaglio spettante in caso di assegnazione non proporzionale dei beni ai soci - si tratti di uno dei casi che generano più dubbi in fase di calcolo.
Quando si procede all’assegnazione agevolata dei beni aziendali è indispensabile che l’intera compagine sociale sia trattata in maniera equa e, cioè, che si mantenga proporzionalità di distribuzione di capitale e dividendi ai soci.
Qualora si opti per assegnare in maniera non proporzionale uno o più immobili, destinando ad esempio un immobile ad un socio e un altro all’altro socio, è quasi certo che non sia possibile far conciliare i valori degli immobili con le quote di capitale detenute e pertanto uno o più soci risultino “svantaggiati”.

Per ovviare a questo problema possiamo proporre due soluzioni.

  • Il socio “avvantaggiato” si accolla un debito;

  • Ai soggetti “svantaggiati” viene destinato un conguaglio in denaro.

Nel primo caso basterà moltiplicare la somma dei valori normali attributi per le percentuali di capitale detenute e osservare i rapporti di dare/avere da compensare con debiti, nel secondo caso invece, sarà necessario calcolare il dividendo teorico distribuito e calcolare i conguagli spettanti a ciascuno.

Per calcolare il dividendo teorico è sufficiente dividere il valore normale ricevuto per la percentuale di capitale detenuta (se ricevo 100 con il 20% di capitale significa che è in corso la distribuzione di patrimonio netto per 500 quindi al rimanente 80% spetteranno beni o denaro per 400); mettendo a confronto i diversi importi così ricavati occorrerà prendere quale riferimento per i conguagli l’importo del dividendo teorico maggiore e calcolare da quello i conguagli in denaro.

Un esempio può spiegare meglio quanto esposto.

 

Assegnazione non proporzionale: Il Caso

Poniamo che l’azienda Nomix S.A.S. abbia due soci:

  1. Bianchi che possiede il 67 % del capitale sociale pari ad una partecipazione di 670.000 Euro;

  2. Rossi che possiede la restante parte (ovvero il 33 % del capitale sociale pari a 330.000 Euro).

Si decide di assegnare due appartamenti ai due soci come meglio descritto di seguito:

  1. Appartamento A, non strumentale per destinazione, categoria catastale A3, rendita catastale pari a 4.615 Euro, valore normale pari a 420.000 Euro, valore fiscalmente riconosciuto pari a 285.231 Euro e valore catastale pari a 581.595 Euro assegnato interamente al signor Bianchi;

  2. Appartamento B, non strumentale per destinazione, categoria catastale A3, rendita catastale pari a 4.096 Euro, valore normale pari a 728.750 Euro, valore fiscalmente riconosciuto pari a 310.301 Euro e valore catastale pari a 516.114 Euro assegnato interamente al signor Rossi.

Si noti che gli immobili da assegnare hanno valori molto diversi fra loro ma anche che i soci possiedono quote differenti della società: l’operazione di assegnazione prevederà quindi un conguaglio. Procediamo al calcolo dell’imposta agevolata, al conguaglio e all’individuazione del soggetto a cui è destinata.

 

Soluzione

Calcoliamo innanzitutto l’imponibile dell’imposta sostitutiva che sarà pari a 502.177 Euro (che corrisponde alla somma degli imponibili dei due appartamenti, ottenuti dalla differenza fra il valore catastale ed il valore fiscalmente riconosciuto) e le imposte indirette che sono pari a 49.596 Euro (corrispondenti alla somma dell’imposta di registro e dell’imposta ipo-catastale degli immobili).

Stante i dati sopra riportati, l’intera operazione di assegnazione agevolata costerebbe complessivamente 89.771 Euro comprensivi di imposta di registro e imposta ipo-catastale.

 

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