Decreto Sblocca Italia: le novità per gli enti locali

nel decreto Sblocca Italia sono contenute tante novità per la gestione della finanza degli enti locali: ecco un riassunto ragionato

Fabbisogni standard

La Conferenza Stato-Città ed autonomie locali nel corso della seduta del 11 settembre 2014 ha approvato con parere favorevole lo Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri concernente l’adozione delle note metodologiche e dei fabbisogni standard per ciascuna Provincia delle Regioni a statuto ordinario relativi alle funzioni di istruzione pubblica ed alle funzioni di gestione del territorio, a norma dell’articolo 6 del decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216.

Una volta concluso l’iter di approvazione di questo provvedimento, per completare l’operazione di rilevazione dei fabbisogni standard mancheranno solo i DPCM sulle restanti funzioni delle Province: trasporti, tutela ambientale e polizia provinciale. Va detto che anche nel caso in cui questi ultimi due decreti vedessero la luce nei prossimi giorni e arrivassero al traguardo della pubblicazione in Gazzetta entro il 2014, i tempi non sarebbero così ampi da ipotizzare già una piena operatività dei fabbisogni standard nel 2015.

L’intento acceleratore del Governo sui fabbisogni standard è comunque indubbio e mira, oltre che all’aggiornamento dei dati, ad utilizzare questo strumento per modulare i futuri interventi dell’Erario sulla finanza locale e per superare in prospettiva il vituperato Patto di stabilità interno.

 

Fondo di solidarietà 2014

Nuovi chiarimenti sulle spettanze dei trasferimenti ai singoli Comunali a titolo del Fondo di solidarietà comunale 2014. All’indomani dell’ufficializzazione della distribuzione ai singoli enti dei tagli al Fondo disposti dall’articolo 47, comma 9 del D.L. n. 66/2014, convertito dalla Legge n. 89/2014 (cosiddetto Decreto Irpef), il Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, in attesa della formalizzazione con appositi decreti che saranno pubblicati successivamente sulla Gazzetta Ufficiale, ha anticipato nel comunicato del 19 settembre 2014 i piani di riparto di alcune delle altre componenti del Fondo di solidarietà 2014 finora rimaste in sospeso, approvati dalla Conferenza Stato-città ed autonomie locali nella riunione dello scorso 11 settembre 2014.

Nel comunicato si rende nota la ripartizionetra i Comuni interessati dell’importo complessivo di 110,7 milioni di euro relativo al rimborso agli enti del minor gettito IMU derivante dalle agevolazioni per i terreni agricoli posseduti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola e dalle esenzioni IMU per i fabbricati rurali ad uso strumentale, ai sensi dell’articolo 1, comma 711, della Legge n. 147/2013 (Legge di stabilità 2014).

Contestualmente si anticipano la nota metodologica ed l’elenco dettagliato del riparto a favore di tutti i Comuni del conguaglio, per l’anno 2013, del contributo compensativo, per un importo complessivo di 348,5 milioni di euro, a titolo di rimborso del minore introito IMU derivante dall’abolizione della imposizione sull’abitazione principale e su altre tipologie di immobili ai sensi dell’articolo 1, comma 6, del D.L. n. 133/2013, convertito dalla Legge n. 5/2014.

Nel comunicato si prende atto delle ulteriori modifiche ai fini del Fondo di solidarietà introdotte dal Decreto-legge 12 settembre 2014 n. 133 (cosiddetto Decreto Sblocca-Italia).

Il quarto comma dell’articolo 43 del provvedimento dispone infatti l’erogazione ai Comuni delle Regioni a statuto ordinario ed ai comuni della Regione Siciliana e della Regione Sardegna di un anticipo sulle spettanze a titolo di Fondo di solidarietà comunale per l’anno 2014. L’importo dell’anticipo da erogare ai singoli Comuni è quantificato nella misura del 66% di quanto comunicato sul sito internet del Ministero dell’interno – Direzione centrale della Finanza Locale, come spettante per l’anno 2014 a titolo di Fondo di solidarietà comunale 2014, al netto della prima anticipazione già erogata, in misura pari al 20%, lo scorso 10 marzo 2014 e delle eventuali anticipazioni della TASI corrisposta ai sensi dell’articolo 4 del Decreto Irpef.

Il successivo comma dell’articolo 43 apporta un ulteriore incremento del Fondo di solidarietà comunale 2014, per un importo pari a 49,4 milioni di euro, a seguito della riassegnazione di somme disponibili e non utilizzate del Fondo per il federalismo amministrativo, di cui alla Legge 15 marzo 1997 n. 59. Tale assegnazione si aggiungerà a quella risultante dal Decreto del Presidente della Repubblica, di attribuzione del Fondo di solidarietà comunale anno 2014 in corso di perfezionamento e sarà corrisposta, presumibilmente, entro la fine dell’esercizio.

http://www.finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com190914.html

Va comunque tenuto presente che a fronte di questo ultimo incremento, il MEF ha provveduto anche ad operare anche un ulteriore taglio del Fondo, per un importo pari a circa 170 milioni di euro dovuto ad una rettifica delle stime dell’IMU applicata ai fabbricati produttivi di categoria D, il cui gettito a partire dal 2013 spetta allo Stato fino alla concorrenza dell’aliquota base del 7,6 per mille.

È possibile consultare gli importi delle spettanze a titolo di Fondo di solidarietà comunale riconosciute al momento ai singoli Comuni all’indirizzohttp://finanzalocale.interno.it/apps/floc.php/in/cod/23.

Si rendono disponibili i testi dei documenti approvati dalla Conferenza Stato-Città e Autonomie locali nella seduta dello scorso 11 settembre 2014 ai seguenti indirizzi:

http://www.conferenzastatocitta.it/Documenti/DOC_018082_ATTO%20N%20%20327.pdf

http://www.conferenzastatocitta.it/Documenti/DOC_018083_ATTO%20N%20%20328.pdf

Decreto Sblocca-Italia, spazi sul Patto e monitoraggio

Soluzione in vista alla querelle che dallo scorso mese di luglio contrappone MEF e amministrazioni locali in merito all’utilizzo degli spazi sul Patto di stabilità in conto capitale concessi per il primo semestre di quest’anno dalla Legge di stabilità 2014.

Il problema, già illustrato in precedenti interventi, sorge all’indomani della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 25 luglio 2014 del DM del Ministero dell’Economia e delle finanze n. 59729 del 15 luglio 2014 relativo al monitoraggio semestrale del Patto di stabilità di Province e Comuni con più di mille abitanti.

Nel Decreto ministeriale veniva introdotta un’interpretazione ministeriale dell’articolo 1, comma 535 della Legge di stabilità 2014 (Legge n. 147/2013), che aveva colto di sorpresa molti enti. La disposizione in questione, inserendo il nuovo comma 9-bis all’articolo 31 della Legge di stabilità 2012, metteva a disposizione degli enti locali un bonus (franchigia) di spazi finanziari ai fini del Patto di stabilità per favorire i pagamenti in conto capitale.

Il MEF per effetto del DM introduceva nel prospetto per l’invio dei dati del monitoraggio una nuova nota in cui si specificava che la franchigia sul pagato al titolo II nel primo semestre 2014, come da articolo 1 comma 535 Legge n. 147/2014 (rigo S16) si applica solo se il Comune ha pagato nel primo semestre 2014 in conto capitale, competenza e residui, almeno il doppio della franchigia. In caso di importi pagati al titolo II pari o inferiori a quello della franchigia, il bonus è perso. Mentre se sono stati effettuati pagamenti per importi superiore alla franchigia ma inferiori al doppio del suo valore, è possibile decurtare come bonus solo la quota del pagato eccedente il valore della franchigia stessa. Si effettuano alcune esemplificazioni del meccanismo.

Franchigia (bonus Patto concesso)

Spese in conto capitale pagate nel primo semestre 2014

Spese decurtate dal Patto per effetto della franchigia

100 €

0 €

0 €

100 €

60 €

0 €

100 €

100 €

0 €

100 €

130 €

30 €

100 €

200 €

100 €

100 €

290 €

100 €

Il chiarimento di fatto ha colto in contropiede diverse amministrazioni che, nei casi di spese al titolo II superiori alla franchigia ma di ammontare inferiore al suo doppio, avevano erroneamente decurtato le proprie spese ai fini del Patto per l’intero importo del bonus invece che per la parte eccedente. Ciò in base al chiarimento del MEF si rivela non essere corretto, in quanto il Comune, così facendo, avrebbe un beneficio ai fini del Patto anche per pagamenti al Titolo I mentre la norma agevolava i soli pagamenti in conto capitale e non l’impegnato a Titolo I. Il saldo misto rilevante ai fini Patto per tali enti riporterebbe pertanto un beneficio non ammesso dalla normativa.

L’interpretazione offerta dal Ministero aveva effettivamente messo in serie difficoltà molte amministrazioni, i cui conteggi spesso si mossi su interpretazioni difformi su una questione che fino ad allora non era stata affrontata in maniera esplicita né nella circolare n. 6/2014 della Ragioneria Generale dello Stato sul Patto di stabilità, né in occasione della pubblicazione dei dati sull’assegnazione delle quote.

Il comma 7 dell’articolo 4 del D.L. n. 133/2014 (cosiddetto Sblocca-Italia) tenta ora di risolvere la questione, introducendo una nuova modifica al citato comma 9-bis all’articolo 31 della Legge di stabilità 2012. Il nuovo testo della disposizione accoglie di fatto le tesi ministeriali sull’utilizzo degli spazi di Patto concessi, provvedendo altresì a concedere agli enti tempo fino al 31 dicembre 2014 per adeguarsi.

La nuova disposizione estende all’intero anno 2014 l’arco temporale entro il quale gli enti locali possono impegnare risorse in conto capitale per un importo pari ad almeno il doppio degli spazi finanziari concessi, così da rendere effettiva la maggiore disponibilità di spazi, che altrimenti, a seguito dell’interpretazione restrittiva data dalla Ragioneria Generale dello Stato lo scorso mese di luglio, avrebbe rischiato di avere un campo di applicabilità estremamente ristretto, essendo riferito al solo primo semestre 2014.

Contributo ARAN

A seguito dell’emanazione del DM del 27 novembre 2013, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 2014, che definisce le nuove modalità di riscossione del contributo annuale dovuto all’ARAN per l’attività di contrattazione ed assistenza, ex art. 46 del D.Lgs. n. 165/2001, dai Comuni, dalle Province, dalle Unioni di comuni e dalle Comunità montane, il Ministero dell’Interno e la stessa ARAN hanno diramato un nuovo comunicato congiunto. Il documento, riprende e conferma il contenuto del precedente comunicato pubblicato sul sito istituzionale dell’ARAN all’indirizzo http://www.aranagenzia.it/index.php/comunicati/5870-comunicato-congiunto-ministero-dellinterno-e-aran-sulle-nuove-modalita-di-riscossione-del-contributo-dovuto-dagli-enti-locali lo scorso 6 marzo 2014 .

Nel documento si specifica che nel caso degli enti che ricevono trasferimenti dal Ministero dell’Interno, il contributo è trattenuto dallo stesso Ministero a valere sugli importi dovuti agli enti e successivamente versato all’Aran in un’unica soluzione.

Gli enti che non hanno ricevuto trasferimenti dal Ministero dell’Interno (Comunità montane, Unioni di comuni e alcune Province) riceveranno la richiesta di pagamento del contributo direttamente dall’Aran.

Si rendono disponibili all’indirizzo:

http://www.aranagenzia.it/index.php/comunicati/5970-comunicato-aran-ministero-dellinterno-nuove-modalita-di-riscossione-del-contributo-annuale-dovuto-per-lattivita-di-contrattazione-ed-assistenza-dai-comuni-le-province-le-unioni-di-comuni-e-le-comunita-montane il testo del comunicato congiunto e gli allegati elenchi degli enti tenuti al pagamento diretto del contributo all’ARAN, ai quali perverrà apposita comunicazione tramite Poste Italiane con allegato il bollettino MAV precompilato con indicazione dell’importo dovuto.

Monitoraggio delle fatture delle Pubbliche amministrazioni

Il MEF annuncia sul sito della Piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti (PCC), che l’obbligo di comunicazione delle fatture passive scadute delle pubbliche amministrazioni relative al primo semestre 2014 scatta nel prossimo mese di ottobre.

Il comunicato fa riferimento all’adempimento previsto dall’articolo 27, comma 4, del D.L. n. 66/2014, convertito dalla Legge n. 89/2014 (Decreto Irpef), in base al quale, entro il giorno 15 di ciascun mese, le pubbliche amministrazioni devono inviare alla PCC i dati relativi alle fatture per le quali, nel mese precedente, sia stato superato il termine di scadenza senza che ne sia stato disposto il pagamento.

Se il monitoraggio mensile delle fatture scadute è di fatto già partito a decorrere dalle fatture emesse dallo scorso 1° luglio 2014, per le fatture emesse nel primo semestre 2014 l’adempimento era rimasto finora in sospeso. Ora il MEF calendarizza questa comunicazione, che assumerà le caratteristiche di una rilevazione aggregata una tantum, per il prossimo mese di ottobre. A tal fine il comunicato precisa che nei prossimi giorni saranno pubblicate le relative istruzioni operative.

 

Riforma Delrio e contributo delle Province

Con comunicato del 19 settembre 2014, il Ministero dell’Interno rende noto che è stato perfezionato il decreto interministeriale 16 settembre 2014, che approva il riparto del contributoalla finanza pubblica, pari a 100 milioni di euro per l’anno 2014, richiesto alle Province ai sensi del comma 150-bis aggiunto all’articolo 1 della legge n. 56/2014 (cosiddetta Riforma Delrio) dall’articolo 19, comma 1 del D.L. n. 66/2014, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 89/2014, n. 89 (cosiddetto Decreto Irpef). La disposizione richiamata quantifica e avoca alla finanza pubblica i risparmi che le nuove Province e le Città metropolitane, hanno teoricamente conseguito per effetto del progressivo venir meno delle elezioni provinciali e della sopravvenuta gratuità delle attività svolte dai componenti degli organi delle vecchie province in attuazione delle norme introdotte dalla stessa Riforma Delrio.

 

Ripartizione dei proventi da autovelox

I proventi derivanti dall’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità, di cui all’articolo 142, comma 12-bis del Codice della strada, vanno ripartiti a metà tra ente accertatore ed ente proprietario della strada, al netto degli oneri che il primo sostiene per le spese di riscossione e per le spese connesse a un eventuale recupero coattivo della sanzione.

Queste sono le conclusioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Regione Umbria, che nella Delibera n. 66/2014/PAR, depositata in data 8 agosto 2014, fa chiarezza sulle disposizioni in materia di riparto delle sanzioni derivanti da accertamenti con autovelox, preso atto dell’inerzia del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti che, ai sensi dell’articolo 25, comma 2 della Legge n. 120/2010, avrebbe dovuto emanare un apposito Decreto su modalità e criteri di una corretta ripartizione dei proventi tra i soggetti coinvolti.

 

Nuovo formato della Fattura PA

Sul sito www.fatturapa.gov.it è disponibile la versione 1.1 del formato della FatturaPA, il modello di fattura elettronica accettata dalle Pubbliche Amministrazioni che, secondo le disposizioni di legge, sono tenute ad avvalersi del Sistema di Interscambio.

La versione 1.1 recepisce alcune osservazioni e suggerimenti avanzate dagli operatori per una migliore rappresentazione del documento, nonché le nuove regole in tema di conservazione elettronica introdotte dal Decreto del MEF dello scorso 17 giugno 2014..

In particolare si segnala che Il nuovo modello muta le procedure nei casi di emissione di fatture esenti, per le quali va altresì assolta l’imposta di bollo. Rispetto alla versione precedente della fattura gli operatori non potranno più assolvere il bollo in altra maniera se non secondo la procedura individuata all’articolo 6 del citato Decreto. Pertanto, non è più possibile assolvere l’imposta in modo virtuale con preautorizzazione dell’Agenzia delle Entrate, ma sarà ora necessario effettuare un versamento a consuntivo. Per questo motivo nella nuova versione della fatturaPA non è più necessario indicare il numero di autorizzazione, ma ci si limita a chiedere se il bollo è stato assolto con la nuova procedura.

Il sistema di interscambio accetterà la nuova versione della fattura a partire dal prossimo 2 febbraio 2015. Fino a tale termine, il sistema continuerà accettare le fatture elaborate nell’attuale formato, ossia il v. 1.0.

Decreto Sblocca-Italia e debiti PA

L’articolo 4 del D.L. n. 133/2014 (Decreto Sblocca-Italia) prevede l’esclusione dal Patto di stabilità dei pagamenti sostenuti successivamente all’entrata in vigore del Decreto, relativi a debiti in conto capitale degli enti territoriali per gli anni 2014 e 2015.

L’esclusione opera per 200 milioni di euro relativamente all’anno 2014 (di cui 50 milioni destinati alle Regioni) e per 100 milioni di euro relativamente all’anno 2015.

I suddetti pagamenti devono riferirsi a debiti in conto capitale:

a) certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2013;

b) per i quali sia stata emessa fattura o richiesta equivalente di pagamento entro il 31 dicembre 2013;

c) riconosciuti alla data del 31 dicembre 2013 ovvero che presentavano i requisiti per il riconoscimento di legittimità entro la medesima data.

Rilevano ai fini della predetta esclusione solo i debiti presenti in piattaforma elettronica per la certificazione di crediti connessi a spese ascrivibili ai codici gestionali SIOPE da 2101 a 2512 per gli enti locali.

Ai fini della distribuzione degli importi dei pagamenti da scontare dagli obiettivi di Patto dei singoli enti si impone a Comuni, Province e Regioni di comunicare entro il termine perentorio del 30 settembre 2014, gli spazi finanziari di cui necessitano per sostenere nel 2014 i pagamenti. La comunicazione va invece effettuata entro il termine perentorio del 28 febbraio 2015 per gli spazi finanziari di cui necessitano per sostenere i medesimi pagamenti nel 2015.

Con comunicato del 19 settembre 2014 si informa che l’adempimento va effettuato attraverso la Piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti (PCC) facendo ricorso alla nuova funzione implementata nel sistema e disponibile sotto il menù “Ricognizione debiti >> Richiesta Spazi Finanziari 2014”.

Limiti a spesa per missioni e utilizzo dei mezzi di servizio

Con deliberazione n. 182/2014/PAR del 19 settembre 2014, la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti dell’Emilia Romagna ha fornito risposta a tre quesiti in ordine all’utilizzo dei mezzi di servizio e ai limiti di spesa per missioni.

 

Mutui con Cassa Depositi e Prestiti

Nell’ambito della innovativa procedura telematica che ha portato il recente avvio e potenziamento del Portale dei Finanziamenti, la Cassa Depositi e Prestiti ha diffuso le istruzioni per la nuova procedura di richiesta e gestione mutui on line.

 

Sanzioni per Province fuori Patto (Marco Castellani)

Il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno con comunicato del 18 settembre 2014 rende noto che è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il Decreto ministeriale del 15 settembre 2014 concernente l’applicazione delle sanzioni alle Province per il mancato rispetto del Patto di stabilità interno relativo all’anno 2013.

http://finanzalocale.interno.it/docum/comunicati/com180914.html

Compensazione delle cartelle esattoriali con crediti nei confronti delle PA

Il MEF ha diffuso la circolare n. 23/2014 del 4 agosto 2014, in cui detta le istruzioni per il recupero, da parte dell’agente di riscossione, della somme dovute dagli enti i cui debiti commerciali sono stati oggetto di compensazione fiscale da parte dei relativi creditori. La circolare completa di fatto la disciplina attuativa dell’articolo 28-quater del D.P.R. n. 602/1973 in base al quale i crediti commerciali certi, liquidi, esigibili e non prescritti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni possono essere compensati con le somme dovute dai creditori a seguito di iscrizione a ruolo sulla base di cartelle esattoriali notificate entro lo scorso 30 settembre 2013.

 

Sempre in tema di compensazioni si segnala che il Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha controfirmato il Decreto del Ministero dell’Economia che attua l’articolo 12, comma 7-bis del D.L. n. 145/2013 convertito dalla Legge 21 febbraio 2014, n. 9 (Destinazione Italia), per effetto del quale si riapre per il 2014 la possibilità di compensazione delle somme iscritte a ruolo in favore delle imprese titolari di crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali» maturati nei confronti delle Pubbliche amministrazioni.

L’effettiva possibilità di fruire della compensazione di tali somme è comunque subordinata alla necessità che i crediti siano certificati e che la somma iscritta a ruolo sia inferiore o pari al credito vantato. I crediti che hanno queste caratteristiche possono essere portati in compensazione secondo le modalità previste dai precedenti decreti ministeriali del 22 maggio 2012 e del 25 giugno 2012. Il titolare del credito, acquisita la certificazione, deve pertanto provvedere alla sua presentazione all’agente della riscossione competente. Se la Regione, l’ente locale o l’ente del Servizio sanitario nazionale non versa all’agente della riscossione l’importo oggetto della certificazione entro 60 giorni dal termine indicato, l’agente potrà procedere, sulla base del ruolo emesso, alla riscossione coattiva nei confronti dell’ente.

Si attende a questo punto la pubblicazione del testo del Decreto in Gazzetta Ufficiale

13 ottobre 2014

Fabio Federici