Concordato preventivo biennale: per gli studi professionali valutazioni necessariamente da rinviare a ottobre

L’adesione al concordato preventivo biennale andrebbe valutata in autunno perché mancano alcuni chiarimenti applicativi e saranno più facili le previsioni sui redditi 2025…

concordato preventivo isa 2024La semplice lettura del quadro P del modello Isa 2024 invita a fare dei ragionamenti precedenti la valutazione sulla convenienza all’adesione al nuovo concordato preventivo biennale.

Nella numerosa produzione dottrinaria relativa al concordato preventivo biennale, avvenuta dopo la pubblicazione del provvedimento che ha reso possibili i primi calcoli per i contribuenti Isa, ci si è dedicato quasi esclusivamente a considerazioni in merito alla quantificazione del reddito proposto per gli anni 2024 e il 2025.

I commenti spaziano da quelli che invitano a valutare l’opportunità nel caso di contribuente con punteggio Isa pari a 10 a quelli assolutamente disincentivanti nel caso di contribuenti con Isa insufficiente o comunque inferiore al 10.

 

Il quadro P del Modello ISA dichiarazione Redditi 2024

In verità, l’analisi del modello, che altro non è che il quadro P del modello ISA contenuto nella dichiarazione dei redditi, invita a soffermarsi su considerazioni che si trovano a monte rispetto a quelle relative al quantum proposto dall’agenzia.

Ciò è particolarmente evidente nelle prime due righe del modello, laddove è richiesto di flaggare la casella per confermare la presenza dei requisiti nonché l’assenza di cause di esclusione.

In particolare, per questa seconda attestazione è previsto che essa abbia valore di dichiarazione sostitutiva di atto notorio (ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR numero 445/2000), con conseguente applicazione di sanzioni penali in caso di dichiarazioni mendaci (manco a dirlo, anche non intenzionali).

La casella P01 richiede l’indicazione della presenza dei requisiti ossia di quanto previsto dall’articolo 10 (che, lo ricordiamo brevemente, fa riferimento alla esistenza di debiti erariali o contributivi superiori a euro 5.000), che è una norma di interpretazione assai difficile, per la quale è senz’altro opportuno che venga emanato un chiarimento da parte dell’Agenzia, a meno che il Legislatore non abbia in mente di intervenire fornendo criteri – soprattutto il riferimento all’anno – più chiari ed oggettivi.

NdR. Concordato Preventivo Biennale: attenzione al rapporto professionista-cliente

 

Per gli studi professionali conviene aspettare per valutare la convenienza del concordato preventivo biennale

In sostanza, prima di valutare la convenienza, occorre verificare accuratamente la legittimazione a fruire di tale istituto, e ciò, in frequenti casi, non è possibile a causa della suddetta norma poco chiara.

Quindi, per gli studi professionali, il rinvio alla decisione (di far aderire o meno i propri clienti) al mese di settembre – o ottobre – è a dir poco opportuno, nella speranza che come detto si intervenga, a livello di norma o a livello di prassi, a chiarire gli aspetti del comma 2 dell’articolo 10.

I clienti frettolosi dovranno essere convinti ad attendere, nel loro esclusivo interesse.

D’altronde, nel mese di ottobre, per i soggetti ISA si potranno fare delle più accurate previsioni reddituali, in quanto saremo davanti a un esercizio completo quasi per i 10/12, fermo restando che la vera incognita sarà quella del 2025, esercizio per il quale non potranno che essere proprio i clienti a dare indicazioni su cui basare la scelta.

 

Danilo Sciuto

Mercoledì 10 Luglio 2024