Il tema affrontato riguarda le possibili conseguenze, in sede di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, dell’omessa presentazione della dichiarazione
IRAP da parte di uno studio associato che si riteneva escluso dall’imposta per mancanza di autonoma organizzazione.
Nonostante ci si trovi agli sgoccioli per le scelte del concordato preventivo biennale per il biennio 2025-2026, ci sono questioni che riteniamo opportuno proporre perché riguardano anche situazioni relative alla opzione effettuata l’anno scorso, ovvero per il biennio 2024-2025.
L’omessa dichiarazione IRAP…
La prima, alla quale dedichiamo il contributo odierno, riguarda uno studio associato che, ritenendosi escluso dal campo di applicazione Irap in carenza della nota autonoma organizzazione, non ha presentato le dichiarazioni (Irap) negli anni precedenti.
Lo studio associato dunque non indicherà alcun valore della produzione netta nello specifico campo del modello destinato alla scelta per il concordato preventivo biennale all’interno di Redditi25 SP.
La domanda che si pone è la seguente.
Ipotizzando che l’Agenzia proceda ad un controllo, e contesti l’esclusione dal campo di applicazione dell’IRAP, e di conseguenza contesti l’omessa
presentazione della dichiarazione, richiedendo dunque anche la conseguente imposta, tale circostanza porterebbe alla decadenza dal concordato preventivo biennale?
La risposta, ancora una volta, si trova proprio nella lettura della norma.
…comporta la decadenza dal CPB?
Al riguardo, l’articolo 11, comma 1, dispone che “Non possono accedere alla proposta di concordato preventivo biennale i contribuenti per i quali
sussiste anche solo una delle seguenti cause di esclusione:
a) mancata presentazione della dichiarazione dei redditi in relazione ad almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti a quelli di applicazione del concordato, in presenza dell’obbligo a effettuare tale adempimento;”
Come si vede, dunque, la causa di esclusione è l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, e non quindi dell’Irap.
Aggiungerei altresì che nemmeno l’omessa dichiarazione IRAP dell’anno oggetto di concordato genera effetti negativi, posto che la suddetta norma fa riferimento agli anni precedenti a quelli di applicazione del CPB. Ma, ripeto, il problema è escluso a monte dalla circostanza che si parla di Irap e non di dichiarazione dei redditi.
…e l’omesso versamento IRAP?
Nessun effetto di decadenza, secondariamente, si potrebbe avere dall’omesso versamento dell’Irap, posto che la fattispecie dell’omesso versamento riguarda sempre i tributi oggetto di dichiarazione dei redditi, e non l’Irap.
In conclusione…
L’omessa dichiarazione Irap, pur potendo essere oggetto di contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, non comporta dunque effetti sull’accesso né sulla permanenza nel CPB.
La norma di riferimento è chiara nel distinguere tra dichiarazione dei redditi e dichiarazione Irap, prevedendo l’esclusione soltanto in caso di omissione della prima in uno o più periodi d’imposta precedenti a quelli interessati dal concordato.
Ne consegue che gli studi associati che non hanno presentato l’Irap, ritenendosi esclusi dall’imposta, possono comunque aderire o mantenere la loro posizione all’interno del CPB senza rischiare la decadenza.
Danilo Sciuto
29 settembre 2025
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