Le operazioni di riorganizzazione societaria che coinvolgono gli spin-off immobiliari a volte destano preoccupazioni ma l’Agenzia Entrate sembra aver corretto il tiro anche sulla validità fiscale della scissione parziale proporzionale del compendio immobiliare.
È interessante riportare alla memoria una risposta ad istanza di interpello attraverso la quale l’Agenzia delle entrate concede il semaforo verde ad una complessa operazione di scissione immobiliare con successiva donazione della nuda proprietà ai discendenti di seconda generazione, in attuazione di un complesso progetto di ricambio generazionale riguardante il patrimonio immobiliare.
Il progetto prevede dapprima l’accentramento del patrimonio immobiliare in seno ad un unico veicolo societario, successivamente la scissione del compendio patrimoniale in tre società, partecipate al 100% dalla prima generazione.
Infine, la donazione della nuda proprietà, del 100% di ciascuna società, alla seconda generazione.
Il Fisco risponde sulla scissione della società immobiliare
Il chiarimento offerto dall’Agenzia non è per niente di poco conto in quanto la situazione rappresentata in istanza si presenta all’ordine del giorno nelle PMI italiane ove gli imprenditori molto spesso dispongono all’interno di società immobiliari, immobili produttivi generalmente affittati alle società operative.
Mentre per queste ultime, il trasferimento dell’azienda per il tramite della cessione quote di società è stata ampiamente sdoganata dall’amministrazione finanziaria stessa sia per il comparto delle imposte dirette (si veda la RM 25/07/2019 n. 97) ma anche ai fini delle imposte indirette (per la cui disciplina si può citare oltre all’art. 16 del D.lgs 346/90 anche l’esenzione prevista dall’art. 3, comma 4-ter D.Lgs 346/1990), per quanto riguarda la circolazione delle società