Quali sono le regole di emissione della fattura elettronica per le associazioni sportive dilettantistiche? Per venire incontro alle esigenze dei contribuenti di minori dimensioni il legislatore ha stabilito che le associazioni con volume d’affari inferiore a 65mila euro sono esonerate dall’obbligo di emissione del documento elettronico; in taluni casi invece l’obbligo spetta al committente
A distanza di circa quarantacinque giorni dall’entrata in vigore dell’obbligo di emissione di fattura elettronica, i contribuenti sono alle prese con i numerosi problemi tecnici che hanno rallentato, in maniera considerevole, l’operatività quotidiana.
I dubbi da sciogliere sono ancora numerosi e alcuni di questi riguardano le ultime modifiche normative che sono state approvate sul filo di lana entro la fine dell’anno. Alcune di queste riguardano le associazioni sportive dilettantistiche che presentano problematiche particolari.
L’obbligo di emissione della fattura elettronica ed il limite di 65.000 euro
L’art. 10 del decreto legge 23 ottobre 2018, n. 119, in un’ottica di semplificazione, ha previsto l’esonero dall’obbligo di emissione della fattura in formato elettronico per i contribuenti di minori dimensioni.
Le associazioni sportive dilettantistiche che hanno optato per la determinazione del reddito e dell’Iva secondo il regime forfetario di cui alla legge n. 398/1991, non sono obbligate all’emissione della fattura in formato elettronico se i proventi commerciali conseguiti nel periodo di imposta precedente non hanno superato 65.000 euro.
La disposizione in commento non incide sull’obbligo di fatturazione, ma esclusivamente sulla forma del